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QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

“Quanto costa il silenzio?”. Un approccio “economico” al problema della violenza sulle donne

25 novembre - 17 miliardi annui complessivi, di cui 1,7 di costi diretti in erogazione di servizi, in larga parte pubblici. Questo il “costo del silenzio”, che emerge dalla prima indagine nazionale volta alla valutazione dei costi del silenzio sul femminicidio e sulla violenza contro le donne, promossa dall’Ong Intervita e curata da un comitato scientifico multidisciplinare coordinato da Anna Maria Fellegara, preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza della sede di Piacenza dell’Università Cattolica. Lo studio dal titolo “Quanto costa il silenzio?”, che per la prima volta usa un approccio “economico” al problema, ha visto impegnati un pool di ricercatori di diversi atenei italiani, ed è stato valutato da un comitato scientifico composto da esperti dell'Istat, del Cnr, dell'università Bocconi e di altri centri italiani.
 

L'intento, chiaramente, non è quello di sminuire il problema, relegandolo a una sola questione di costi, ma quello di dare un quadro complessivo a livello sociale di cosa voglia dire violenza sulle donne. Secondo la ricerca, in ordine i settori che “sentono” maggiormente il problema sono quello sanitario (460 milioni), e poi quello giudiziario inclusivo dei costi di detenzione (421 milioni), spese legali (circa 290 milioni), costi per l'ordine pubblico (235 milioni) e consulenze psicologiche (158 milioni).
Ma l'analisi – spiegano gli autori – non si concentra solo sul fronte dei servizi: viene anche misurata la perdita che le violenze comportano sulla produttività lavorativa, un ammanco nell'ordine dei 604 milioni annui. Inoltre, ci sono altri 6 milioni di euro che secondo la ricerca vengono spesi in ambito di “prevenzione e contrasto”.
 

Tuttavia, ancor più oneroso è il peso che arriva da un altro tipo di calcolo, cioè quello di quantificazione dei danni fisici e morali subiti, che si ha simulando “quanto sarebbe il risarcimento dovuto alle vittime se ogni episodio di violenza venisse da queste denunciato e l’autore del delitto fosse effettivamente condannato”: un bilancio impressionante, pari a più di 14 miliardi sui 17 globali stimati da questo lavoro, che era impossibile non considerare secondo gli autori poiché questa particolare “voce di spesa” serve a dare un valore economico alle lesioni morali e fisiche, che sono l'aspetto più importante e preoccupante del problema. Una voce che risulta ancor più grave, se si pensa che molti tra i carnefici non vengono effettivamente puniti.
 
25 novembre 2013
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