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QS Edizioni - mercoledì 22 maggio 2024

M5S: “Ministero intervenga e regolamenti presenza obiettori per garantire la 194”

13 marzo - “Il ministero della Salute deve intervenire per integrare la normativa alla Legge 194, regolando la presenza di personale sanitario obiettore di coscienza al fine di evitare che si creino pericoli per le donne che si trovano nelle condizioni di estrema necessità all’interruzione della gravidanza”.
 
Così i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali nell’interrogazione a risposta scritta conseguente al caso di Valentina, “la giovane donna costretta ad abortire nel bagno di un ospedale, assistita solo da suo marito: un caso incivile e indegno che non può passare sotto silenzio”. 
 
“Rispetto alla possibilità di rendere più facilmente accessibile il diritto all'interruzione della gravidanza sottolineano i 5 Stelle - avevamo già presentato una mozione che aveva trovato ampia convergenza in Parlamento. Da parte del Governo, però non è seguito nessun atto concreto. E’ anche a causa di questo immobilismo, che tutela posizioni a volte indifendibili, che si verificano fatti drammatici come quello avvenuto a Roma, a ore di distanza dalla condanna che l’Unione Europea aveva inflitto all’Italia proprio per la difficoltà di esecuzione della pratica dell’interruzione della gravidanza”.
 
“Ricordiamo che la media italiana del personale obiettore di coscienza è del 71%. Dunque – proseguono - ci troviamo oggettivamente un contesto nel quale il diritto all’interruzione della gravidanza non è più garantito. Nell’interrogazione rivolta al ministro della Salute chiediamo anche quali iniziative intenda adottare per garantire, presso tutte le strutture pubbliche sanitarie, il rispetto dei diritti delle donne, affinché casi come quello di Valentina non si ripetano mai più”.
“Infine, riteniamo che uno Stato che voglia professarsi davvero garante del diritto alla salute per tutti i cittadini – conclude la nota del M5S - debba fortemente ampliare l’impiego della ru486, cancellando l’obbligo del ricovero di tre giorni che, in tutta Europa,abbiamo solo da noi”.
13 marzo 2014
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