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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Il cuore: un killer da 230 mila morti l’anno

13 dicembre - Nel 2007 le malattie del sistema circolatorio hanno causato in Italia 223.162 decessi dei quali 74.608 hanno riguardato cardiopatie ischemiche. I due grandi gruppi di cause che da soli spiegano quasi tre morti su quattro (70%), sia tra gli uomini che tra le donne, si confermano – come ormai da molti anni - le malattie del sistema circolatorio e i tumori. Diverso il peso delle due classi di patologie negli uomini e nelle donne: nei maschi il contributo delle due cause è analogo (tumori 35,1%, malattie circolatorie 34,9%) mentre tra le donne le malattie circolatorie sono causa preminente (43,8%) distanziando i tumori (25,6%). Negli uomini la mortalità è trascurabile fino all’età dei 40 anni, emerge fra i 40 e i 50 anni e poi cresce in modo esponenziale con l’età. Nelle donne il fenomeno si manifesta a partire dai 50-60 anni e cresce rapidamente. Negli ultimi 40 anni la mortalità totale si è ridotta e il contributo delle malattie del sistema circolatorio è stato quello che più ha influito sul trend in discesa della mortalità. Inoltre, si sono ridotte le differenze di mortalità tra Nord e Centro-Sud. Circa il 40% di questa diminuzione è dovuta ai trattamenti specifici, principalmente trattamenti per lo scompenso cardiaco (14%) e terapie in prevenzione secondaria dopo un infarto del miocardio o una rivascolarizzazione (6%). Circa il 55% è invece dovuto ai cambiamenti nei maggiori fattori di rischio cardiovascolare, principalmente la riduzione della pressione arteriosa (25%) e della colesterolemia totale (23%).I dati sono stati illustrati nel corso del Congresso annuale della Società Italiana di Cardiologia in corso a Roma.
13 dicembre 2010
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