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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Cronache

Fumo passivo. Divieti più restrittivi richiesti in Svizzera

immagine 13 agosto - A chiederlo, attraverso lo strumento di iniziativa popolare sul quale il prossimo 23 settembre si deciderà, è un’alleanza composta da oltre 50 organizzazioni. Obiettivo tutelare dal fumo passivo coloro che sono di servizio presso le sale fumatori. Contrari gli imprenditori del settore alberghiero
Divieti di fumo più restrittivi in tutta la Svizzera a chiederlo è l'iniziativa popolare “Protezione contro il fumo passivo”, sulla quale si deciderà il 23 settembre prossimo.
Obiettivo dei sostenitori dell’iniziativa è l’introduzione, a livello federale, di una soluzione già adottata da otto cantoni, cinque dei quali romandi (i due Basilea, Friburgo, Ginevra, Neuchâtel, San Gallo, Vaud e Vallese) che salvaguardi coloro che lavorano nei cosiddetti fumoir, ovvero le sale riservate ai fumatori che non andrebbero smantellate ma solo private del personale addetto al servizio.
 
Questo perché secondo i sostenitori dell’iniziativa, oltre 50 organizzazioni sanitarie, giovanili, di consumatori e lavoratori, nonché un’alleanza partitica trasversale, la libertà personale di fumare non ha nulla a che vedere con il fatto di danneggiare gli altri essendo scientificamente dimostrato che il fumo passivo è dannoso.
 
Secondo dunque il principio che nessuno deve essere costretto a lavorare dove si fuma, in caso di approvazione della proposta, in tutti gli spazi pubblici chiusi e accessibili al pubblico, come ristoranti, bar, scuole, ospedali e luoghi di lavoro in generale, i fumoir potranno sì restare in funzione a condizione però che nessuno vi lavori.
 
L’associazione degli imprenditori del settore alberghiero svizzero è però contraria all'inasprimento del divieto di fumare poiché i non fumatori sarebbero già ampiamente protetti dalla legge federale che tiene conto delle esigenze di lavoratori, datori di lavoro e consumatori.
 
Non solo, sostengono gli imprenditori, i Cantoni hanno la facoltà d’imporre regole più restrittive e pertanto non esiste alcuna necessità di un ulteriore inasprimento a livello nazionale. L’iniziativa, secondo gli albergatori creerebbe lo sfascio dei fumoir e degli esercizi pubblici per fumatori.
13 agosto 2012
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