Cronache
Medicina legale. Allo studio su “La terapia per il Covid 19” il premio nazionale intitolato a Mauro Barni
Conferito dalla Medicina Legale dell’Università “La Sapienza” di Roma il primo premio “Mauro Barni 2022” al lavoro “La terapia per il Covid 19: alla ricerca di un giusto equilibrio tra libertà, solidarietà, e responsabilità”, realizzato da Pasquale Giuseppe Macrì, primario di Medicina Legale della Asl Toscana Sud Est e membro del Nitag, gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni del Ministero della Salute, da Federica Vincenza Tiso e Sonia Bovino, dottorande di ricerca in Medicina Legale, sotto la guida del Prof. Giuseppe Vacchiano, professore di Medicina Legale presso l’Università degli Studi del Sannio di Benevento.
Il premio è stato consegnato al termine del congresso di Medicina Legale all’Università La Sapienza di Roma, dove sono state affrontate le attuali problematiche inerenti la responsabilità sanitaria, civile e penale, in epoca pandemica. Il congresso è stato organizzato dai Proff.ri Vittorio Fineschi e Paola Frati. Tra le motivazioni del premio, l’aver costituito con il lavoro un momento di chiarezza, di guida e di riferimento per la professione medica in un frangente come quello pandemico dove non vi erano riferimenti alcuni. Il premio è intitolato al Professor Mauro Barni, accademico, politico e docente di origini senesi, professore emerito di Medicina Legale, sindaco di Siena dal 1979 al 1983 e rettore dell’Ateneo senese dal 1970 al 1979.
“Ricevere questo premio – ha spiegato Pasquale Giuseppe Macrì, che lo ha ritirato – è stato un grande onore ed una forte emozione anche perché Mauro Barni è stato il mio, insuperato, Maestro. Sin dagli inizi della pandemia mi sono adoperato, e continuo a farlo, affinché la professione medica venga svolta, anche in questo contesto, con le dovute serenità e prudenza. Passata la pandemia, si renderà necessario riscrivere un nuovo “patto” che riesca a validamente governare la relazione di cura. Occorrerà – continua Macrì – perseguire un più equilibrato bilanciamento tra diritti e doveri dei cittadini-pazienti e dei cittadini-medici. Tale bilanciamento si inscriverà nella più generale armonizzazione tra i diritti dell’individuo e gli interessi della collettività”.
Proprio per dotare la società di una classe medica “maggiormente motivata, più efficiente e meno impaurita“, conclude Macrì, sarà necessario un periodo di riflessione e di ripensamento dei ruoli professionale correlati alla tutela della salute individuale e collettiva; anche per questo ”sono stato chiamato, congiuntamente ai Proffessori Fineschi e Frati, a collaborare, per incarico della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, agli studi preliminari per la redazione del nuovo codice di Deontologia Medica”.