Una donna di 22 anni che soffre di Les (Lupus eritematoso sistemico, una grave alterazione del sistema immunitario) e di insufficienza renale chiede di poter abortire per salvare la sua vita che con la gravidanza, giunta al quarto mese, è in grave pericolo. Il figlio della donna nascerà comunque morto perché è anencefalico.
Questo caso sta scuotendo El Salvador, Paese del centro-america, in quanto la legge vigente come come avviene in Cile, Repubblica Domenicana, Honduras e Nicaragua, proibisce l’interruzione volontaria di gravidanza.
La giovane, qualora abortisse, rischia 8 anni di galera e il Tribunale Supremo sta vagliando sul caso. Il ministro della Salute del paese centro-americano, María Isabel Rodríguez, è favorevole alla richiesta della donna lo stesso fa il rappresentante dell’Onu a El Salvador, Roberto Valent e l’organizzazione Amnesty internacional dichiara “La sua sopravvivenza dipende dalle autorità e ogni ritardo è crudele e disumano”.
La chiesa locale però è contraria. Il vescovo, José Luis Escobar, è convinto che: “Sembra uno stratagemma per conseguire la legalizzazione dell’aborto. Chiedo all’Alta Corte di ricordare che per la Costituzione una persona umana è tale dal concepimento”.