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QS Edizioni - domenica 5 maggio 2024

Cronache

Caso Cucchi. Condanna per i medici, assolti tutti gli altri

immagine 5 giugno - Due anni di reclusione al primario Aldo Fierro, un anno e quattro mesi ciascuno per i medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Silvia Di Carlo e Luigi De Marchis Preite. Assolti infermieri e agenti penitenziari. Urla e rabbia dei familiari.
Condannati per omicidio colposo i medici del Pertini imputati nel processo Cucchi. Assolti invece gli infermieri e gli agenti della polizia penitenziaria che, secondo i giudici della III Corte d'Assise, non avrebbero in alcun modo contribuito alla morte di Stefano Cucchi, il geometra romano di 31 anni morto a una settimana dal suo arresto per droga nell'ottobre del 2009.

Il giudice ha inflitto due anni di reclusione al primario Aldo Fierro, un anno e quattro mesi ciascuno per i medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Silvia Di Carlo e Luigi De Marchis Preite; otto mesi di reclusione per l'altro medico Rosita Caponnetti. La corte ha derubricato per loro l'accusa di abbandono di persona incapace mutandola in omicidio colposo. Per tutti i condannati è stata disposta la sospensione condizionale della pena.

Assolti invece i tre infermieri (Giuseppe Flauto, Elvira Martelli e Domenico Pepe) e i tre agenti penitenziari (Corrado Santantonio, Antonio Domenici, Nicola Minichini) che erano accusati, a vario titolo e a seconda delle diverse posizioni, di abbandono di incapace, abuso d'ufficio, favoreggiamento, falsità ideologica, lesioni e abuso di autorità.
 
“Assassini, assassini”. Così il pubblico presente nell’aula bunker di Rebibbia ha reagito alla lettura della sentenza per la morte di Stefano Cucchi. Sono dovuti intervenire carabinieri e poliziotti per allontanare i presenti. Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, dopo la pronuncia della sentenza, è scoppiata in lacrime e ha abbracciato il suo legale, l’avvocato Fabio Anselmo. “Io non mi arrendo, è una giustizia ingiusta”, ha detto la donna. In lacrime anche la mamma di Stefano, Rita Calore, e il papà Giovanni. 

Secondo i periti incaricati dalla terza corte di assise di Roma di stabilire le cause del decesso, "i medici dell'ospedale Sandro Pertini, con condotte colpose o con imperizia o con negligenza, non hanno saputo individuare la patologia da cui era affetto il paziente Stefano Cucchi, di cui ne sottovalutarono le condizioni. L'evento morte era prevedibile".
5 giugno 2013
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