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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Cronache

Roma. "Il feto è morto", e le consigliano di abortire. Ma il figlio nasce sano. Denunciati medici del Fatebenefratelli

immagine 24 marzo - E' quanto accaduto ad una donna ricoverata al Pronto Soccorso del nosocomio romano, nell'aprile del 2013, per alcune perdite ematiche. La diagnosi non lascia scampo: "Aborto interno, è necessario un raschiamento". Lei non si fida e va via. Il bambino nascerà a dicembre perfettamente sano.
Per i medici del Pronto soccorso del San Giovanni Calibita Fatebenefratelli non restava che la via dell'aborto terapeutico. Tutto iniziò il 4 aprile 2013 quando una donna si era presentata al Pronto Soccorso del nosocomio romano per alcune perdite ematiche. Dopo i primi controlli, il responso dei medici non lasciava scampo: il feto per loro era morto, il cuoricino non batteva, l'ecografia era piatta. Bisognava procedere con il raschiamento e consigliano alla donna il ricovero.

La donna decide di andare via e di non ascoltare i medici. Chiede un controllo al suo medico di base che, pur non riuscendo a sentire il battito, le suggerisce di aspettare qualche settimana visto che la gravidanza era appena cominciata. Qualche giorno dopo una ecografia scioglie ogni dubbio: l'embrione è vivo e cresce. La diagnosi elaborata al pronto soccorso era errata. A riportarlo il quotidiano Il Mattino che racconta come il bambino sia poi nato perfettamente sano a dicembre nello stesso ospedale.

La donna ha poi denunciato i medici che le avevano diagnosticato la morte del feto: "Non si può precludere la vita di un bimbo per superficialità - ha spiegato -. Nei Pronto Soccorso il personale deve essere altamente qualificato. Se non avessi seguito il mio istinto sarei stata io stessa la carnefice di mio figlio".
24 marzo 2014
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