Il Piano della Troika per riportare i conti della Grecia in ordine prosegue. E questa volta la riforma (passata con 152 voti a favore e 135 contrari su un totale di 300 deputati) è in chiave liberale e finalizzata allo sblocco di ulteriori 10 mld  di euro di prestiti (dal 2010 ne sono stati stanziati 240 mld). Due le principali categorie coinvolte: i farmacisti e i produttori di latte (ma le riforme incidono anche sul settore dei trasporti e dei traghetti). La prima riforma prevede la possibilità di vendere farmaci da banco al di fuori dalla farmacie e concretizza la possibilità di aprire dei corner nei supermercati. I farmacisti sono in sciopero da qualche giorno. Sabato scorso, delle 3.500 farmacie dell’Attica ne erano aperte solo 50 con grandi file al loro esterno.  “Elimina quasi tutte le restrizioni su chi può aprire una farmacia e dove. Stanno favorendo l'intesa supermercato e mettere un chiodo nella bara dei farmacisti”, spiegano i professionisti.  
Ma nello stesso pacchetto di riforme è stata approvato anche l’allungamento della scadenza per il latte ‘fresco’ che passa da 5 a 11 giorni. Anche in questo caso le categorie sono sulle barricate perché evidenziano come tutto ciò favorirà i grandi produttori europei in sfavore dei piccoli allevatori locali. La misura, per cui ha rassegnato le dimissioni anche il Ministro dell’Agricoltura Maximos Harakopoulos, è finalizzata all’abbassamento del prezzo del latte in Grecia, attualmente a 1,28 euro/litro contro la media europea di 0,8 euro/litro (ndr. L’Italia secondo dati Eurostat ha il prezzo più alto nella Ue, 1,48 euro/litro). 
 
L.F.

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