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QS Edizioni - martedì 30 aprile 2024

Cronache

Inchiesta di Report sui dispositivi medici. Assobiomedica: "Nostre aziende hanno garantito sicurezza pazienti"

immagine 7 ottobre - L'associazione di Confindustria precisa: "Le nostre aziende  non si avvalgono dell’Istituto Superiore di Sanità per la certificazione dei prodotti, ma di altri prestigiosi organismi europei accreditati". E ricorda: "Il sistema di certificazione CE ha dato ottimi risultati".
“Vogliamo tranquillizzare i 700mila portatori di pacemaker, sottolineando che le aziende associate ad Assobiomedica, che producono e distribuiscono la grandissima parte dei pacemaker e dei defibrillatori impiantati in Italia, non si avvalgono dell’Istituto Superiore di Sanità per la certificazione dei prodotti, ma di altri prestigiosi organismi europei accreditati. Garantiamo che le aziende associate ad Assobiomedica effettuano controlli di qualità che mettono la salute e la sicurezza del paziente al primo posto”.

Questo il chiarimento che Assobiomedica, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di dispositivi medici, esprime dopo il servizio di Report andato in onda domenica scorsa, per evitare ulteriori allarmismi tra tutti i pazienti a cui è stato impiantato un pacemaker, un defibrillatore o uno stimolatore neurologico.
 
“Il sistema di certificazione CE ha dato ottimi risultati – spiegano da Assobiomedica - In oltre 20 anni di marcatura CE sono pochissimi gli episodi di incidenti gravi e quelli che ci sono stati erano frutto di vere e proprie truffe. Peraltro il sistema di vigilanza, attivato dal Ministero della Salute, opera in modo efficace e tempestivo. A riprova dell’importanza che il Ministero, insieme alle Regioni, riconosce a questa attività, il Patto per la Salute prevede misure volte a migliorare ulteriormente la vigilanza dei dispositivi medici, prevedendo l’implementazione di una rete nazionale per lo scambio di informazioni su vigilanza e controlli”.
 
Assobiomedica ricorda infine che il nuovo regolamento sui dispositivi medici che sta per essere introdotto in Europa “va a rafforzare la sicurezza e i controlli dei prodotti sul mercato, cosa su cui siamo favorevoli nell’interesse primario di tutti i pazienti e delle aziende produttrici”.
 
7 ottobre 2014
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