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QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

Cronache

Ospedale Kunduz. Medici Senza Frontiere lancia petizione su attacco e chiede di “consentire investigazione indipendente”

immagine 16 ottobre - L’organizzazione medico-umanitaria ha lanciato una petizione internazionale per chiedere al presidente Obama e agli Stati Uniti di dare il proprio consenso all’investigazione indipendente sul bombardamento dell’ospedale di MSF a Kunduz, in Afghanistan, avvenuto lo scorso 3 ottobre. “Avviare un’indagine imparziale sulla verità dei fatti”.
Medici Senza Frontiere (MSF) ha chiesto l’avvio di un’investigazione indipendente da parte della Commissione d’Inchiesta Umanitaria Internazionale (IHFFC) sui ripetuti bombardamenti contro l’ospedale, che hanno ucciso 12 operatori di MSF e 10 pazienti e ferito circa 40 persone. L’IHFFC è l’unico organo permanente specificamente istituito per investigare sulle violazioni del Diritto Internazionale Umanitario. Ora che l’IHFFC ha formalmente offerto i propri servizi, MSF chiede agli Stati Uniti e all’amministrazione Obama di dare il proprio consenso all’investigazione sul bombardamento dell’ospedale di Kunduz. Questo consenso è richiesto perché, a detta di MSF, si possa avviare un’investigazione imparziale sulla verità dei fatti.
La petizione è visibile al sito www.change.org/independentinvestigation.

“Il rispetto delle leggi della guerra è ciò che protegge il nostro staff e i nostri pazienti nelle zone di conflitto in tutto il mondo” ha dichiarato Jason Cone, direttore generale di MSF negli Stati Uniti. “Deve esserci un’investigazione indipendente e imparziale per accertare quanto accaduto nel terribile attacco contro il nostro ospedale. Chiediamo al presidente Obama di dare subito il proprio consenso all’investigazione della Commissione d’Inchiesta Umanitaria Internazionale. Consentire l’inchiesta è un passo cruciale perché il presidente Obama affermi l’impegno del governo americano nei confronti delle Convenzioni di Ginevra e dimostri che le forze armate statunitensi riconoscono e rispettano le strutture mediche come spazi protetti nell’ambito del Diritto Internazionale Umanitario.”

“Le esatte coordinate GPS dell’ospedale di MSF a Kunduz – fanno sapere da MSF Italia -, inaugurato quattro anni fa, erano state comunicate alle autorità americane e afghane a Washington e a Kabul nei giorni precedenti al bombardamento, e al momento dell’attacco l’ospedale ospitava circa 200 persone tra pazienti e personale medico”.

Gli Stati Uniti, la NATO e il governo afghano hanno avviato delle indagini, “ma è impossibile aspettarsi che le parti coinvolte nel conflitto portino avanti accertamenti indipendenti e imparziali su azioni militari che le vedono direttamente coinvolte” ribadiscono i medici umanitari”.

“Garantire che le strutture sanitarie siano spazi neutrali – proseguono da MSF Italia - e protetti dipende da un’investigazione indipendente. Senza il riconoscimento di questi principi, MSF e le altre organizzazioni umanitarie non potrebbero lavorare in zone di conflitto e in altre aree in cui dilaga la violenza. Non potremmo fornire le cure mediche di cui così tante persone hanno disperatamente bisogno”.

“L’appello di MSF – concludono in una nota i medici - non riguarda solo gli eventi di Kunduz e non è diretto soltanto agli Stati Uniti. È diretto a tutte le nazioni e a tutte le parti dei conflitti, ed è un’opportunità per tutti per riaffermare il proprio impegno nei confronti del Diritto Internazionale Umanitario, il diritto di organizzazioni come MSF di fornire cure mediche in modo indipendente e imparziale nelle zone di conflitto, e lo sforzo di portare almeno un po’ di umanità anche nelle peggiori circostanze, ora e in futuro. La petizione è un’iniziativa globale che verrà diffusa dalle sezioni di MSF in tutto il mondo”.
16 ottobre 2015
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