Livelli di morte e distruzione senza precedenti in Siria, disastri naturali in Nepal e Malawi, la crisi dei rifugiati in Europa, l’epidemia di Ebola in Africa occidentale, il conflitto in Yemen: il 2015 ha rappresentato un anno particolarmente impegnativo per l’azione medico-umanitaria di Medici Senza Frontiere e viene interamente ripercorso attraverso le immagini più significative.
“In molti contesti – spiega Msf - la popolazione civile è intrappolata in conflitti dove l’accesso è sempre più difficile anche per le organizzazioni umanitarie.
Gli attacchi alle strutture civili e agli ospedali in particolare, dimostrano una pericolosa tendenza all'indifferenza verso il diritto internazionale umanitario”. Crisi e instabilità politica spingono sempre più persone a fuggire e ad attraversare il Mediterraneo e i Balcani per raggiungere l’Europa. Con circa 60 milioni di sfollati, richiedenti asilo e rifugiati, l’anno che sta per chiudersi “sarà purtroppo ricordato soprattutto per l’incapacità dei governi di rispondere in modo adeguato a questa emergenza umanitaria provocata da politiche restrittive”.
Per Msf le priorità in arrivo nel 2016 sono quindi ben chiare: fornire assistenza dove è più necessario e testimoniare la sofferenza umana. “Ma continueremo anche a chiedere all’Unione Europea e ai suoi stati membri di garantire alle persone in fuga canali di migrazione legali e sicuri e – conclude Msf - di offrire condizioni di accoglienza dignitose alle frontiere”.