L’attesa al Pronto Soccorso era troppo lunga. Sarebbe stato a scatenare la rabbia di un uomo fino a spingerlo ad aggredire e percuotere
Gaetano Di Terlizzi, medico andriese in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale di Cerignola. Ultimo, ma non certo primo caso di violenza scattata a Pronto Soccorso a causa delle lunghe code per essere visitati. Per questo il sindacato Universo Sanità Sindacato Medici Ospedalieri chiede un intervento deciso alle istituzioni. “E' impensabile che un medico, o qualsivoglia operatore sanitario, debba subire violenza durante l'espletamento del proprio lavoro”, afferma il segretario Ussmo
Franco Lavalle esprimendo vicinanza al collega “aggredito nell'adempimento del proprio lavoro”.
Nel “condannare con fermezza l'accaduto”, Lavalle chiede “agli organi competenti di salvaguardare l'incolumità di tutti gli operatori sanitari attraverso azioni di significato produttivo. Non può, la scarsa possibilità di accesso alle cure per povertà o il degrado della Sanità legato alla ristrettezza delle risorse dedicate, essere la molla che fa scatenare la violenza su chi compi la propria missione in favore di altri. Le Amministrazioni devono assumersi le proprie responsabilità su tali vicende e sulle eventuali carenze organizzative di salvaguardia delle persone”. Questo per evitare “che questi atti possano sfociare in gravi esiti luttuosi di cui le cronache hanno già trattato nei mesi scorsi”.
Dal suo profilo Facebook anche
Gaetano Di Terlizzi lancia un appello: "La nostra è una professione troppo spesso attaccata ed umiliata. In fondo chiediamo solo di lavorare per garantire la salute della gente".