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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Cronache

Crisi Nhs in Uk. La denuncia del segretario di Stato Jeremy Hunt: “Problemi inaccettabili”

di Grazia Labate
immagine 11 febbraio - Dai dati del mese di dicembre, e dopo le statistiche di gennaio, è emerso che il numero di pazienti in A&E (Pronto Soccorso) che al massimo dovrebbero attendere 4 ore è sceso a un minimo storico del 86%, mentre quelli in attesa per più di 12 ore per essere ammessi a un letto d'ospedale è raddoppiato nel 2016. Sempre nello scorso anno si è raggiunto il livello recordi di 25.157 pazienti in attesa da più di due mesi per iniziare le terapie contro il cancro.
Il Segretario di stato alla sanità, Jeremy Hunt, ha detto che non vi è "nessuna scusa" per alcuni dei problemi del servizio sanitario e che alcune delle cure che vengono offerte non sono quello che ognuno vorrebbe per la propria famiglia. Le sue osservazioni, in un'intervista alla BBC, venerdì 10 febbraio, sono state fatte dopo la diffusione dei dati ufficiali del mese di dicembre e dopo le statistiche di gennaio per i tempi di attesa in Inghilterra che hanno mostrato i peggiori ritardi di A&E - i Pronto Soccorso - che si sono verificati negli ultimi anni.

In precedenza, uno dei suoi consiglieri chiave, Patrick Carter, aveva detto che gli ospedali sono sotto pressione estrema e che si trovavano in uno stato di guerra. Dai dati è emerso che il numero di pazienti in A&E che al massimo dovrebbero attendere 4 ore è sceso a un minimo storico del 86% in Inghilterra nel mese di dicembre, mentre quelli in attesa per più di 12 ore per essere ammessi a un letto d'ospedale è raddoppiato nel 2016.

Il numero di persone in attesa da più di due mesi per iniziare il trattamento contro il cancro è ad un livello record di 25.157 pazienti nel 2016, e la proporzione di pazienti che hanno ricevuto un trattamento ospedaliero entro 18 settimane è sceso al di sotto del 90% per la prima volta dal 2011.
Hunt ha annunciato di star predisponendo un "programma di trasformazione” con l'obiettivo di trattare più persone a casa o nella comunità per alleviare gli oneri a carico degli ospedali.

Ma ha anche affermato: "I cambiamenti hanno bisogno di tempo ed è incredibilmente frustrante, per me che voglio che il NHS diventi il sistema di cura migliore e più sicuro al mondo, scontrarmi con i tempi lunghi per l’attuazione e la scarsità di risorse a disposizione. Questa situazione è del tutto inaccettabile. Nessuno la vorrebbe per i membri della propria famiglia".

Il segretario di Stato alla sanità ha deplorato casi come quello di Iris Sibley, 89 anni che è stata bloccata in una corsia d'ospedale al Bristol Royal Infirmary per più di sei mesi a causa della mancanza di un posto in una casa di cura che non si è riusciti a trovare per lei. "È terribile per la signora Sibley, ma è anche terribile per il servizio sanitario nazionale", ha sottolineato Hunt.

Il governo, ha poi annunciato,  starebbe al momento affrontando i problemi del sistema di assistenza sociale che impediscono a molti pazienti anziani e fragili dimessi dall'ospedale - i cosiddetti "bed-blocking” - di avre una adeguata assistenza domiciliare e cure integrate nel territorio di appartenenza.
Ma Hunt ha anche precisato che: "Il primo ministro Theresa May riconosce la gravità dei problemi ma che si sta profilando un problema circa la sostenibilità del sistema di assistenza sociale e sanitaria. Tutto ciò deve essere affrontato e ci accingiamo a farlo".

Sir Robert Francis Barrister, della Camera dei Lord ascoltando in audizione la Commissione qualità delle cure, ha detto che vi è stato un "crescente scollamento" tra ciò che viene detto a livello nazionale circa il NHS e "quello che la gente vive quotidianamente". "Facciamo tutto il possibile sul NHS che si trova ad affrontare una crisi esistenziale - ha spiegato - la qualità del servizio o tiene il passo con le necessità dei cittadini o fallirà la sua missione. Il pericolo è che si arrivi ad un punto di non ritorno; non lo abbiamo ancora raggiunto, ma arriverà un punto in cui la fiducia del pubblico non ci sarà più e il NHS rischierà la dissoluzione”.

Insomma, lo abbiamo scritto in tutti questi mesi, il NHS sta correndo un rischio troppo grande, il governo lo sta capendo ogni giorno di più, non ci sono margini ulteriori per tergiversare, occorre mettere mano in fretta ad una realistica riorganizzazione con risorse tempi e metodi certi, non c’è più spazio per l’incoerenza tra parole e fatti.

Grazia Labate
Ricercatore in economia sanitaria  
11 febbraio 2017
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