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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Cronache

Abusi sui bambini. Al via a Napoli il primo corso per creare una rete di pediatri “salvabimbi”

immagine 28 aprile - Saranno circa 50 i pediatri che verranno formati sugli strumenti clinici e giuridici per riconoscere i segnali di abusi. L’iniziativa lanciata da Menarini in collaborazione con Sip e la Fimp, coinvolgerà altre 18 città in tutta Italia. L’obiettivo è formare 1.000 pediatri “trainer” che, “a cascata”, coinvolgeranno altri 15.000 tra pediatri e medici di base “sentinella”.
Sono circa 70-80mila nel nostro Paese i bambini e gli adolescenti che subiscono ogni anno violenze e abusi fisici. Curca 9.000 i bambini e gli adolescenti under 14 che in Campania rischiano maltrattamenti e violenze e, di questi, il 10% è a rischio di abusi sessuali. Un tipico fenomeno “iceberg”, sottostimato e spesso non denunciato, e che nel 70% dei casi si consuma fra le mura domestiche, due volte su tre per mano di uno dei familiari. Pochissime le piccole vittime che  riescono a chiedere aiuto: uno su cinque fra coloro che subiscono abusi sessuali, uno su tre fra chi è oggetto di maltrattamenti e violenze.
 
I dati sono stati presentati oggi da Menarini, Sip (Società Italiana di Pediatria) e Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) in occasione del lancio dei corsi dedicati ai medici e realizzati allo scopo di costituire, in tutta Italia, una vera e propria rete “salvabimbi”.

Domani, a Napoli, il primo dei corsi formativi. Saranno circa 50 i pediatri che verranno formati sugli strumenti clinici e giuridici per riconoscere i segnali di abusi. L’obiettivo complessivo è formare 1.000 pediatri “trainer” che, “a cascata”, coinvolgeranno altri 15.000 tra pediatri e medici di base “sentinella”.

“Il progetto ‘Stop agli abusi sui bambini’ unisce professionalità, sensibilità ed entusiasmo, doti che tutti i pediatri hanno dimostrato per una problematica tra le più delicate e dolorose dell’infanzia e dell’adolescenza”, afferma nella nota Luigi Nigri, responsabile del progetto per Fimp. “A Napoli saranno coinvolti circa 50 pediatri campani e nell’arco del 2017 molti altri parteciperanno ai corsi che si terranno in altre 18 città italiane. L’iniziativa contribuirà a un risveglio delle coscienze: i pediatri che seguiranno i corsi diventeranno un punto di riferimento per i colleghi sul territorio che riceveranno consigli e aiuto per la gestione di casi sospetti di abusi e maltrattamenti. Tutto questo aiuterà a fare uscire dall’ombra un numero sempre maggiore di piccole vittime e speriamo ad aumentare le denunce: la Polizia giudiziaria riferisce che sono 700/800 in tutto il Paese ogni sei mesi. Il problema resta quindi troppo spesso ancora nascosto e taciuto”.
 
“In Campania non sono disponibili dati di incidenza di abusi e maltrattamenti perché non abbiamo un osservatorio sui minori ma la prevalenza del fenomeno non è diversa da quella del resto del Paese e si conferma il dato di letteratura scientifica di un bimbo su mille a rischio di abusi sessuali – commenta Renato Vitiello, vicepresidente SIP Campania - Il tessuto sociale del territorio è purtroppo un humus fertile per il verificarsi di maltrattamenti, come ricordano anche i molti casi recenti di cronaca, non ultima la vicenda della piccola Fortuna che ha addolorato e commosso l’Italia. I temi dell’abuso e del maltrattamento oggi non possono essere più trascurati anche per le gravi conseguenze che determinano sulla salute del bambino nel breve e lungo termine: un bambino maltrattato e/o abusato, infatti, non solo è più a rischio di disturbi fisici, psicologici e del comportamento, ma anche di danni organici nella vita adulta. Per questo FIMP e SIP ritengono motivo di orgoglio professionale la partecipazione a un percorso di conoscenza capace di coinvolgere tutte le componenti della pediatria con spirito di collaborazione reciproca che è il pilastro su cui costruire una rete efficace”.
 
“Parte da Napoli la nostra missione di creare una rete di pediatri e medici a salvaguardia dei bambini vittime di abusi e maltrattamenti. Menarini ha elaborato tale progetto con l’intento di ramificare la formazione medica in tutte le regioni, perché purtroppo queste tristi storie di cronaca non risparmiano nessuna realtà italiana – affermano Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, Presidente e Vicepresidente del Gruppo Menarini – Il progetto è per questo unico nel suo genere e rende l’Italia d’esempio per tutti gli altri Paesi. Crediamo fermamente nel valore sociale di questa rete di medici sentinella. Sensibilizzare i medici su queste tematiche consentirà di salvaguardare la serenità, la crescita sana e la vitalità dei bambini e speriamo anche di abbattere drasticamente il numero di storie dolorose che nessuno vorrebbe mai leggere sui giornali”.
28 aprile 2017
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