Anche il Consiglio della Ue si occuperà della patata bollente dell’influenza A-H1N1 per far luce sulla contestatissima gestione della pandemia da parte delle autorità sanitarie internazionali, a partire dall’Oms. Lo ha annunciato il ministro della Salute Ferruccio Fazio ai margini dei lavori del Consiglio dei Ministri della Salute Europea (EPSCO) in corso a Lussemburgo. “Questa problematica è tra la lista di problemi importanti da discutere nell'agenda della presidenza belga che succederà all’attuale presidenza spagnola a fine giugno”. “Ci sarà un briefing su quel che è stata l'esperienza dell'influenza A nell'Ue, se ne discuterà quindi a partire da luglio». L'Italia, ha ricordato Fabrizio Oleari, direttore generale della Prevenzione al Ministero della Salute, ha «acquistato circa 12,5 milioni di vaccini e ne ha utilizzati un milione. Altri 2,4 milioni di dosi sono stati dati all'Oms, un milione alle Regioni e 8 milioni sono stati ricentralizzati, ovvero riportati a deposito centrale» dalle Regioni a cui erano stati inizialmente consegnati. Ogni dose antivirus è costata «7,70 euro», ha precisato Oleari. In un’intervista apparsa oggi sul quotidiano "La Stampa", il ministro Fazio era già intervenuto sulla vicenda sottolineando che l’operato italiano è stato sempre orientato alla massima attenzione verso la prevenzione ma con grandi cautele, sia rifiutando l’ipotesi di una copertura totale della popolazione sia scegliendo la via dell’unica somministrazione anziché delle due, come in un primo tempo suggerito dagli esperti internazionali. “Il ruolo dell’Oms va verificato – ha detto poi Fazio – e quanto sia stato dolo o quanto fosse una precauzione lo si potrà capire meglio in corso di indagini”.