Nessun TSO (Trattamento sanitario obbligatorio) per l’uomo di 34 anni che la sera di venerdì scorso ha ucciso il proprio figlio e ferito la convivente a Scarperia. Lo precisa l’Ausl Toscana Centro che, in una nota, ricostruisce il quadro delle cure a cui l’uomo si era sottoposto sulla base della relazione sanitaria che lo riguarda.
L’uomo era stato seguito dal Servizio di salute mentale in due diversi periodi: dall’aprile 2013 al febbraio 2014 e dal dicembre 2017 al maggio 2018. In precedenza, nel periodo intercorrente ed in quello successivo risultano altre fasi di cura sia presso i servizi pubblici che da specialisti privati.
“Nel febbraio scorso – spiega la Ausl Toscana Centro - l’uomo, che manifestava condotte violente ed aggressive, soprattutto in ambito familiare, fu condotto dai Carabinieri in Pronto Soccorso e, in quell’ occasione, ricoverato volontariamente nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) dell’Ospedale di Borgo San Lorenzo. Dopo le dimissioni l’uomo era tornato a vivere con i genitori e aveva ripreso il programma di controlli ambulatoriali con visite programmate, ‘proseguite con esito positivo’ – si legge sempre nella relazione sanitaria- fino a maggio scorso”.
A giugno, contattato telefonicamente per un nuovo appuntamento, l’uomo aveva riferito ai servizi della Ausl che preferiva rivolgersi ad uno specialista privato.