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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Cronache

Vaccino Covid. Medicina Democratica: “Big Pharma non può avere il potere assoluto”

immagine 18 gennaio - “Vanno modificate le regole sui brevetti per non lasciare nelle mani di Big Pharma il potere assoluto di decidere come, quando, dove e con quali partner aziendali produrre i vaccini e i farmaci contro il Coronavirus”, così Vittorio Agnoletto che rilancia la petizione “Diritto alle cure. Nessun profitto sulla pandemia /Right to cure. No profit on pandemic”. 
“Ritengo inaccettabile, ingiustificabile e irresponsabile la decisione della Pfizer di ridurre il numero delle dosi, che avrebbe dovuto fornire ai Paesi europei: l'azienda si fa beffe degli accordi e dei contratti stipulati, senza nemmeno sentirsi in dovere di fornire delle spiegazioniattendibili!”, è quanto dichiarato da Vittorio Agnoletto, medico, esponente di Medicina Democratica e componente del Comitato promotore europeo della petizione “Diritto alle cure. Nessun profitto sulla pandemia /Right to cure. No profit on pandemic”.
 
Il comunicato, “tranquillizzante”, della Pfizer, sull'annuncio di un ritardo “contenuto” - secondo Agnoletto - è solo “l'ennesima dimostrazione che la nostra salute è totalmente in balìa delle scelte strategiche e degli accordi commerciali delle aziende farmaceutiche”.
 
“La scelta del colosso statunitense - ha proseguito - è destinata a produrre gravi conseguenze sul piano sanitario anche in Italia, dove le dosi prenotate e disponibili erano già insufficienti per offrire nei prossimi mesi, prima dell’autunno, il vaccino a tutta la popolazione. Di fatto, il numero dei potenziali vaccinati diminuirà ulteriormente, con grave pericolo per la salute dell'intera comunità”.
 
A ciò - prosegie Agnoletto - si aggiunge “il rischio concreto che qualcuno, tra coloro che hanno già avuto la prima vaccinazione, non riceva la seconda dose, restando così con una protezione assolutamente insufficiente e con l’errata convinzione di essere comunque protetto, mettendo a rischio se stesso e gli altri. E’ quindi fondamentale che le autorità riorganizzino la campagna, garantendo innanzitutto il richiamo vaccinale”.
 
“Si assiste adesso alla levata di scudi dei governi europei, comprese le autorità italiane, che lanciano parole durissime contro la Pfizer, minacciando azioni legali. In realtà, da mesi in tutto il mondo, anche in Europa ed in Italia - spiega Agnoletto -  una parte significativa dei ricercatori, dei movimenti sociali e delle associazioni che si occupano della tutela della salute avevano lanciato appelli, chiedendo che venissero modificate le regole sui brevetti per non lasciare nelle mani di Big Pharma il potere assoluto di decidere come, quando, dove e con quali partner aziendali produrre i vaccini e i farmaci contro il Coronavirus”.
 
“Purtroppo, fino ad ora, i governi europei e la Commissione EU sono stati sordi a tali richieste e hanno anche rifiutato la proposta avanzata dall’India e dal Sudafrica all’Organizzazione Mondiale del Commercio di una moratoria sui brevetti. Siamo di fronte a un paradosso - ha aggiunto - perchè in tal modo Bigh Pharma realizzerà profitti giganteschi: infatti i governi, che hanno finanziato con denaro pubblico la ricerca, per poi lasciare i brevetti nelle mani delle aziende, sono costretti ad acquistare i vaccini a prezzo di mercato, per poi subire anche l’umiliazione di essere privati di una parte dei vaccini acquistati. Nessuna azione legale potrà risolvere le conseguenze di tali scelte”.
18 gennaio 2021
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