“L'obiettivo è quello di uniformare in tutto il territorio italiano, con una legge nazionale di riferimento, il modo di affrontare la patologia per portare ad un'esatta ed appropriata gestione di bambini, adolescenti e adulti che soffrono di disturbo da deficit d'attenzione”. Con queste parole
Ivo Moras (Lega), presidente della commissione Salute in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, spiega, in una nota, le finalità della proposta di legge nazionale di iniziativa regionale in materia di
“Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbo da deficit d'attenzione e/o iperattività (DDAI o ADHD)”, di cui è firmatario e che ora, dopo il via libera del Consiglio regionale a inizio febbraio, si appresta ad essere presentata alla Camera dei Deputati da
Massimiliano Panizzut (Lega).
“Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività è un disturbo su base neurobiologica, con una forte componente ereditaria, ovvero una condizione presente fin dalla nascita che si manifesta a partire dall'età evolutiva, più frequente nei bambini adottivi. La patologia - spiega Ivo Moras, che è anche presidente della III Commissione regionale competente in materia di Sanità - fa parte dei disturbi di neuro sviluppo, caratterizzati dall'insorgenza in età evolutiva di una compromissione del funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo e che comprendono inoltre: disabilità intellettive, disturbi dello spettro autistico, disturbi specifici dell'apprendimento (DSA), disturbi del movimento, disturbi della comunicazione”.
“In tale contesto - prosegue l'esponente del Carroccio - è evidente che una corretta presa in carico delle persone affette da tale patologia e con una adeguata preparazione delle persone che dovranno garantire un adeguato percorso clinico, scolastico e lavorativo, porterà sicuramente a migliorare le condizioni di vita di chi soffre questo disturbo e, al contempo, ad evitare un’esclusione potenziale di queste stesse persone dalla società odierna. Oggigiorno in Italia manca una legge che vada in questa direzione”.
“Il provvedimento - conclude Moras - non si limita a delineare la presa in carico dell’adolescente, ma si prefigge di accompagnarlo nel percorso di vita. Vengono perciò previste misure di supporto che garantiscono presa in carico, integrazione nel contesto sociale in cui vivono queste persone, personale capace di gestire i pazienti attraverso la figura dell’assistenza sociale. Si stima che almeno un alunno per classe soffra del disturbo da deficit di attenzione o che soffra di iperattività. Nelle carceri i detenuti soffrono di DDAI o ADHD da un 25-45%. Una realtà di cui, come III commissione Salute, ci siamo fatti carico attraverso questa iniziativa di legge nazionale”.
Endrius Salvalaggio