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QS Edizioni - mercoledì 8 maggio 2024

Regioni e Asl - Friuli Venezia Giulia

Anziani maltrattati. As Friuli Occidentale addestra infermieri di continuità assistenziale a riconoscerli  

di Endrius Salvalaggio 
immagine 8 aprile - “Gli abusi e i maltrattamenti degli anziani spesso restano nascosti dietro le misure domestiche. Abbiamo deciso di addestrare gli infermieri di continuità assistenziale che si recano a casa delle persone più fragili a riconoscere i segnali. In Friuli Venezia Giulia stimiamo che il fenomeno possa riguardare circa i 10% delle persone fragili”, spiega Fabiana Nascimben, coordinatrice del progetto.
Per maltrattamenti solitamente si intendono delle azioni lesive inflitte nei confronti dei bambini o delle donne che, in parte, “si presentano nei pronto soccorso per delle cure o nei centri antiviolenza per la denuncia. In realtà dietro a questo fenomeno se ne cela un altro poco conosciuto, che riguarda le persone anziane o pluri patologiche, che quotidianamente subiscono forme di maltrattamento fra le mura domestiche”. A spiegarlo è Fabiana Nascimben, direttrice del pronto soccorso del presidio ospedaliero San Vito – Spilimbergo, che, con un team aziendale dell’ Azienda sanitaria Friuli Occidentale, sta portando avanti un progetto di formazione rivolto agli infermieri di continuità assistenziale che si recano nelle case o nelle strutture per anziani per insegargli a riconoscere i segnali di questo tipo di violenza.

“Dopo un percorso nato oltre una decina di anni fa per contrastare la violenza di genere e sui minori nell’ambito del pronto soccorso – spiega -, abbiamo proposto all’azienda di fare un ulteriore passo avanti con degli approfondimenti sulle violenze rivolte agli anziani. Riconoscere la violenza quando ci sono dei segni fisici tipici è relativamente facile, è molto più difficile quando questi tipi di segni non ci sono o meglio ancora quando gli atti di violenza vengono addirittura nascosti”.

“Stiamo parlando di un gruppo di professionisti che si è reso disponibile ad addestrare infermieri di continuità assistenziale addestratiti sul riconoscimento delle violenze, in particolare sul riconoscimento di maltrattamenti domestici sugli anziani. Stiamo parlando di un gruppo di esperti – continua la dottoressa Nascimben – eterogeneo fra di loro, in grado di formare altri sanitari che vanno all’interno delle case, piuttosto nelle case di riposo ecc., in grado di captare disagi e abusi sulle persone più fragili. In Fvg nel 2023 si sono rivolte ai centri anti violenza oltre 2100 persone, di queste persone c’è un’altra percentuale del tutto sommersa che secondo noi supera il 10 per cento di persone all’interno delle mura domestiche che vengono maltrattate o abusate e senza il men che meno qualcuno se ne accorga”.

La dottoressa Fabiana Nascimben, che da anni si occupa, di formazione del personale sanitario in merito al riconoscimento degli episodi di violenza su donne e minori si propone, di andare alla caccia di altri tipi di violenza e di portare in evidenza ciò che poco si sa su questo tema nei confronti delle persone più fragili non è evidenziato da un livido o da una botta, ma che si nasconde in maltrattamenti fatti da negazioni, abusi morali o addirittura sessuali, nel peggior dei casi, ancora oggi disconosciuti.

Endrius Salvalaggio
8 aprile 2024
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