toggle menu
QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Anelli (Fnomceo) al Ministro: “Un Tavolo sulle disuguaglianze in Sanità cui partecipino medici e cittadini”

2 agosto - “La volontà espressa dal Ministro della Salute Giulia Grillo, durante la sua seconda audizione presso le Commissioni riunite Affari Sociali e Sanità di Camera e Senato, di modificare i criteri di riparto del Fondo Sanitario nazionale, includendo tra gli indicatori l’aspettativa di vita e gli indici di morbilità e mortalità, e di intervenire sui meccanismi di compensazione della mobilità sanitaria, è manifestazione tangibile della sua sensibilità sulla materia e va nella direzione auspicata dalla Fnomceo. Invitiamo pertanto il Ministro a istituire sin da subito un ‘Tavolo sulle disuguaglianze in sanità’, al quale far sedere anche i medici e i rappresentanti dei cittadini”.

Così il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli accoglie, alzando la posta, le parole pronunciate dal Ministro, tornata in Parlamento per concludere la sua audizione sulle linee programmatiche davanti alle Commissioni XII di Camera e Senato.

“Ieri sono state sancite le intese per il riparto del Fondo Sanitario Nazionale – continua Anelli -: non possiamo non prendere atto che l’attuale meccanismo perpetra una condizione di ingiustizia, aumentando in maniera esponenziale le disuguaglianze. Leggendo le tabelle, salta all’occhio che ci sono differenze anche di un miliardo di euro tra regioni che hanno circa lo stesso numero di abitanti. E la letteratura scientifica dimostra la correlazione diretta tra investimenti e indici di sopravvivenza e di anni di vita in buona salute”.

“Bisogna riscoprire le ragioni di fondo dell’Articolo 3, che non a caso è stato messo all’inizio della nostra Costituzione, perché nessun diritto è esprimibile appieno se mancano la libertà e l’uguaglianza – argomenta -. È per questa carenza di fondo che il diritto alla salute è diventato a volte una concessione, da parte dello Stato e delle Regioni. Un diritto, se è tale, appartiene ai cittadini, non ai burocrati, non ai partiti politici, non agli economisti. Ai cittadini ci appelliamo come Ordine dei medici, ente sussidiario dello Stato posto per legge a tutela del diritto alla salute: riprendiamoci i nostri diritti! Alle Regioni, che legittimamente rivendicano le proprie autonomie, diciamo: la Costituzione non si può applicare a pezzi! Allo Stato chiediamo di ascoltare l’anelito di Giustizia dei cittadini e degli operatori e di prevedere una loro partecipazione democratica al processo di cambiamento della nostra Sanità e del nostro Paese”.

“Al Ministro della Salute Grillo, al Presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini, lanciamo un invito: facciamo una scommessa, facciamola tutti insieme – conclude -. I medici ci stanno, per un cambio di passo profondo e reale”.
2 agosto 2018
© QS Edizioni - Riproduzione riservata