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QS Edizioni - domenica 19 maggio 2024

Carnevali ( Pd): “Sanità sacrificata sull’altare ideologico del reddito di cittadinanza”

13 novembre - "I dati forniti da Istat nell’audizione in commissione Bilancio sulla rinuncia alla cure per motivi economici e per problemi nella gestione delle liste di stessa confermano la preoccupazione allarmante già emersa da tempo. I 50 milioni per tre anni in conto capitale non sono certo la soluzione per ridurre le liste d’attesa. Sono strumenti tecnologici utili ma come le stesse Regioni hanno messo nero su bianco non modificano gli interventi sul versante dell’offerta. Solo rifinanziando il Fondo sanitario ed aumentando la dotazione del personale, si potrà ampliare l’offerta delle prestazioni.
 
Ma da una manovra in deficit del 2,4 percento, pari a 41 miliardi di € di cui oltre 28 mld di € destinati ai consumi, la sanità che genera quasi il 12 per centro del nostro Pil, rimane ferma ad un miliardo già previsto dalla scorsa legge di bilancio. In sostanza degli impegni di questo governo sul fondo sanitario, super ticket, personale, rinnovo del contratto e Lea, rimane pressoché nulla. Piuttosto che continuare a far credere che con le tante risorse - 9 miliardi di euro - per il reddito di cittadinanza pagato dalla Stato, si migliorerà anche in salute non sarebbe stato più utile ed efficace investire direttamente nel sistema sanitario ed in chi lo realizza? Rimane il fatto che sull’altare delle ideologiche promesse di sussidio, la stima della spesa sanitaria sul tendenziale passerà dal 6,6 % del PIL del 2018 , alla previsione del 6,2 nel 2021, come l’Ufficio parlamentare di bilancio ha dichiarato in audizione. Un livello inaccettabile".
 
Questo il commento della componente della Commissione Affari Sociali della Camera, Elena Carnevali (Pd)
13 novembre 2018
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