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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Carnevali (PD): “Numeri che dimostrano la bontà della legge 219/17. Adesso la Ministra Grillo recuperi il tempo perduto”

6 giugno - "Le 62 mila dichiarazioni di volontà depositate, nonostante le difficolta incontrate dai cittadini, sono la “cifra” che dimostra quanto fosse sentita la richiesta. Per quanto scarna la relazione, almeno sappiamo che i numeri sono suscettibili di incremento, visto le rilevazioni delle Prefetture. Per il resto non dice molto di più di quanto già contenuto all’interno dell’interrogazione del PD del 1 febbraio. Non ci sono sfuggiti però alcuni contenuti. Le incursioni rimaste “senza esito” del Ministero degli Interni, con a capo il Vicepremier Matteo Salvini, che pretendeva il deposito delle DAT solo nei comuni di nascita, tanto per boicottare e complicare la volontà dei cittadini ed il ritardo dell’iter ad un anno dal parere del Consiglio di Stato e l’invio del DM al garante della privacy solo pochi giorni fa. Per l’effettivo utilizzo delle DAT la ministra si preoccupi di recuperare il ritardo per poter raggiungere l’uniformità della raccolta delle Dat su tutto il territorio nazionale".
 
Così Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, commentando i dati della relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del registro delle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat).
 
"La ministra Grillo fa sapere che 'sta procedendo”'ed almeno questo può rincuorare. Adesso alla ministra chiediamo due cose: di superare le lentezze che fin qui abbiamo registrato e di predisporre una relazione vera e completa sulla applicazione di tutta la legge 219, facendo in modo che le Camere siano a conoscenza di ciò che le regioni hanno fatto sia per acquisizione del consenso informato e delle DAT nelle aziende ospedaliere, soprattutto quelle che non utilizzano ancora il fascicolo sanitario elettronico o la cartella digitale, e cosa si è fatto sulla formazione degli operatori. Difenderemo dal 'fuoco amico' dentro la maggioranza questa legge, per non ledere uno strumento di civiltà finalmente raggiunto nel 2017 in questo Paese e per garantire modalità chiare ed inequivocabili per la registrazione alla Banca Dati nazionale. Se ci siamo riusciti con il Registro nazionale sulla donazione di organi e tessuti, possiamo compiutamente realizzare anche il registro nazionale sulle DAT", conclude Carnevali. 
6 giugno 2019
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