26 agosto -
“La rete della medicina generale in Italia è il punto d'accesso primario al sistema sanitario nazionale. Ci passano milioni di persone ogni giorno. La si vuole chiudere? Oggi i medici di famiglia garantiscono il diritto alla salute riconosciuto dalla Costituzione, in ogni angolo, anche il più sperduto di questo nostro paese. Dire, come fa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Giancarlo Giorgetti, che la loro opera può essere, anzi ormai è, sostituita dalla rete informatica, è falso nei fatti e umiliante per tutti i medici che ogni giorno dell'anno, compresi il sabato e la domenica, garantiscono assistenza e cure ai cittadini italiani”. Lo afferma in una nota
Pier Luigi Bartoletti, vice presidente Omceo Roma e provincia.
“Io credo - prosegue Bartoletti - che la politica debba cambiare registro nei confronti della classe medica tutta. Imporre, come si sta facendo in Veneto, l'assunzione di medici senza specializzazione vuol dire dequalificare il ruolo del medico. A pagare lo scotto di queste scelte avventate sono i giovani mandati in prima linea senza le competenze e l'esperienza necessarie, ed infine i pazienti a cui si sceglie di erogare un’assistenza di serie b. Così non va”.
Per Bartoletti “occorre chiarezza: se si vuole ‘glebalizzare’ la sanità e creare le condizioni di una sua privatizzazione selvaggia, magari per drenare risorse utili all’introduzione della flat tax, si abbia il coraggio di dirlo senza ricorrere a messaggi, mezze frasi, pseudo riflessioni che in realtà sono solo calci agli stinchi di tutti i medici italiani, un giorno e si e l’altro pure”.