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QS Edizioni - martedì 21 maggio 2024

Balduzzi: “Dove si fanno più cesarei si muore di più di parto”

21 dicembre - Lo ha detto oggi il ministro della Salute Renato Balduzzi intervenendo alla presentazione dell’indagine sui Punti nascita realizzata dalla Commissione parlamentare d’inchiesta guidata da Leoluca Orlando.
 
“Il ruolo di queste commissioni d’inchiesta è importante - ha sottolineato Balduzzi - tanto più in un settore come quello di cui ci stiamo occupando oggi, errori e disavanzi, che sono enfatizzati e messi costantemente sotto i riflettori”.
“Il fulcro è la nozione di appropriatezza - ha detto - e l’inchiesta mette a fuoco una realtà dove questa è meno praticata. Vorrei sottolineare tre dati. Il primo: i cesarei aumentano in numero lineare, la percentuale più elevata è costantemente registrata nel privato e nel privato accreditato e non nel pubblico. Secondo. Lo scarto ingiustificato nei cesarei, che nel centro sud è più elevato rispetto al nord, e questo è un dato intollerabile.
Se si approfondisce, inoltre, si vede anche la variabilità dei dati tra strutture della stessa regione. Ultimo dato. Il ricorso al cesareo è relativo al miglioramento degli esiti degli eventi? Sembra di no. I dati dicono il contrario: dove ci sono più cesarei , ovvero al Sud, è più alta la percentuale di morte della madre e del nascituro”.

“Il settore nascita - ha proseguito - è un campo in cui tutto viene ad annodarsi e cioè la medicina difensiva sia attiva che passiva, i comportamenti opportunistici, l’integrazione tra pubblico e privato spesso poco virtuosa ed emerge con forza la disomogeneità dei livelli sanitari nelle varie regioni”.
“Cosa è stato fatto in questi anni?”, si chiede il ministro, ricordando il piano nazionale sui punti nascita approvato in Stato Regioni che ora ha però bisogno di essere applicato e monitorato. “Occorre passare - ha sottolineato Balduzzi - dal normativamente sancito all’effettivamente praticato e continuamente valutato e rivalutato. Dalla norma, alla pratica, alla valutazione. Solo così - ha aggiunto - si può essere virtuosi”.
 
Un ultimo passaggio sui Lea: “Non è quelli prima di me non abbiano fatto niente - ha detto - ma ci muoviamo in un campo dove le risorse sono effettivamente limitate e quindi stiamo cercando di capire cosa si può produrre effettivamente con i nuovi Lea”.
 
21 dicembre 2011
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