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QS Edizioni - giovedì 9 maggio 2024

Parafarmacie: “La Fofi non ci rappresenta. Serve riforma Ordini”

31 dicembre - Lo sottolineano in una nota le diverse associazioni delle Parafarmacie in relazione agli incontri al ministero della Salute sul tema delle liberalizzazioni delle farmacie.

“Ci auguriamo che Federfarma e Fofi, nell' illustrare la propria proposta di riforma del sistema distributivo, siano state  ricevute separatamente dal ministro della Salute Balduzzi. Non nascondiamo infatti la nostra preoccupazione al riguardo: il presidente della Federazione Ordine Farmacisti Italiani (Fofi), Andrea Mandelli, è farmacista titolare di farmacia e in questi anni la sua ricetta ha sempre coinciso con quella di Federfarma, con buona pace del ruolo super partes che istituzionalmente gli spetta nel difendere tutti i suoi iscritti". Così la note di Forum nazionale parafarmacie, Anpi (Associazione nazionale parafarmacie italiane e il Mnlf (Movimento nazionale liberi farmacisti). "Riteniamo scontata, precisa la nota, la ricetta di Federfarma: riapertura delle mille farmacie nei comuni fino a 700 abitanti che da vent' anni sono messe a concorso senza successo e in cambio chiusura delle parafarmacie. Quel che ci preoccupa è la posizione del presidente della Fofi che, a dispetto del suo ruolo, piuttosto che favorire l'accesso professionale e imprenditoriale dei circa 64mila farmacisti esclusi dal giro dei ' titolari', si preoccupa di mantenere inalterati gli interessi della casta, vale a dire dei soli 16mila colleghi che hanno il monopolio della rappresentatività della professione”. “Signor Ministro - concludono le Parafarmacie - noi rappresentiamo non solo le 3.823 parafarmacie esistenti, ma anche circa 25mila farmacisti che non si sentono rappresentati dal collega Mandelli. Anche per queste ragioni - concludono le tre sigle - riteniamo sia giunto il tempo di una seria e radicale riforma degli ordini professionali"
31 dicembre 2011
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