toggle menu
QS Edizioni - mercoledì 15 maggio 2024

Smi: “Ribadiamo il nostro no. Sono ben altre le cure per prendersi in carico il territorio”

30 ottobre - “Dopo la riunione del Direttivo Nazionale del Sindacato Medici Italiani, ribadiamo ancora il nostro no all’accordo stralcio che stabilisce obbligatorietà dell’effettuazione dei tamponi negli studi dei medici di medicina generale. Sono ben altre le cure per prendersi in carico il territorio”. Così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani ribadisce la posizione del proprio sindacato assunta all’unanimità dalla sua assise nazionale.
 
“Bisogna puntare, innanzitutto, al rafforzamento degli organici degli uffici di Igiene e Sanità Pubblica e all’istituzione delle USCA, che non sono mai state messe in funzione in tutta Italia, nonostante siano state decretate e finanziate da una legge nazionale, come dimostra un’interpellanza urgente presentata oggi a Montecitorio”.
 
“Chiediamo alla Conferenza delle Regioni, invece d’inventarsi fantasiosi accordi, di rendere palese l’attività delle USCA che avrebbero dovuto esplicitare. Considerando che i nostri pazienti sono lasciati da soli a domicilio, perché i medici di famiglia non ce la fanno a supportare tutte le richieste provenienti dal territorio a causa della mancanza di una effettiva costruzione della rete di medicina territoriale”.
 
“Non è pensabile imporre a medici di medicina generale mansioni infermieristiche e amministrative che invece dovrebbero essere in capo ai servizi pubblici d’igiene e sanità. A tutto questo si sono aggiunti, ultimamente, con ulteriore aggravio burocratico, i rinnovi dei piani terapeutici, visto la chiusura dei presidi territoriali per evitare gli assembramenti”.
 
“Giudichiamo importante, per questo, i contenuti dell’interpellanza discussa oggi alla Camera dei Deputati sulle USCA perché mette sotto i riflettori la questione. È giusto chiedere al Ministro della Salute i dati per ogni singola regione e provincia autonoma, relativi all'effettiva attivazione delle unità speciali di continuità assistenziale e il loro l'effettivo compito svolto nell'ambito della rete dell'assistenza territoriale”.
30 ottobre 2020
© QS Edizioni - Riproduzione riservata