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QS Edizioni - mercoledì 1 maggio 2024

Sinafo: “Binomio indissolubile è farmaco-farmacista”

1 febbraio - “I profili di garanzia e tutela della salute sono notoriamente riconducibili prevalentemente al professionista e non certo alla struttura ospitante (farmacia /parafarmacia)”. Ad affermarlo è il Sindacato nazionale dei farmacisti del Ssn (Sinafo), secondo il quale, dunque, il binomio che si deve sostenere “è quello che prevede l’intima connessione ‘farmaco–farmacista’ e non certamente ‘farmaco–farmacia’”.

Questo, secondo Sinafo, deve essere alla base di qualsiasi “auspicata rivisitazione organica del sistema farmacia, ritenuta necessaria sia per dare impulso ad un settore che da anni si tenta invano di rifondare (vedi proposta di legge della Sen. Bernasconi miseramente fallita) sia per venire incontro alle legittime aspettative dei giovani farmacisti non titolari”.

Per il Sindacato dei farmacisti del Ssn, quindi, “l’apertura di circa 4.000 nuovi esercizi, oltre a potenziare l’offerta a vantaggio dei cittadini, costituirebbe anche un sostanzioso aumento dell’offerta di lavoro per i numerosi giovani laureati in cerca di occupazione, senza considerare l’indotto che se ne ricaverà”. In questo contesto, Sinafo chiede, però, “uno snellimento delle procedure concorsuali al fine di evitare le lungaggini che molto spesso ostacolano il processo virtuoso che porta ad  una rapida assegnazione delle istituende farmacie. Ci si chiede come si può pensare che le Regioni possano, in pochi mesi, rivedere le piante organiche delle sedi farmaceutiche dei Comuni , organizzare i concorsi , espletarli ed assegnare le sedi ai vincitori senza contare la valanga di ricorsi che verranno intentati ( partecipanti e già titolari di farmacia ). E’ mera utopia”.

Perché le liberalizzazioni possano essere “effettivamente considerate tali e conducano ‘davvero’, in maniera rapida ed efficace ai risultati attesi” per Sinafo “sarà quanto mai necessario rimuovere quegli ostacoli che attualmente impediscono una reale apertura del sistema. Riteniamo, infatti – aggiunge il sindacato -, che sia interesse della professione, ovunque espressa, a non rendere impervio il percorso che conduce alla realizzazione della ‘conquista’ del posto di lavoro sia nell’ambito della farmacia privata , sia in quella pubblica. Il tutto, naturalmente – conclude Sinafo - nel rispetto della qualità e sicurezza delle prestazioni e, per quanto riguarda l’accesso, dei criteri meritocratici basati su equità e giustizia, a garanzia del cittadino che usufruisce dell’assistenza farmaceutica”.
1 febbraio 2012
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