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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Cgil medici: Governo clinico, una sciagura

7 giugno - "Visto il testo del ddl, è meglio che la Camera bocci il provvedimento". Questo il commento lapidario di Massimo Cozza, segretario nazionale della Cgil medici che, in un comunicato diffuso oggi, stigmatizza l'istituzionalizzazione della libera professione dei medici pubblici nel privato, a partire dai primari che hanno la massima responsabilità delle unità ospedaliere e territoriali del servizio sanitario nazionale.
"L’indennità economica della esclusività di rapporto – dai 18.000 euro annui per i primari ai 10.000 per i dirigenti professionali - nei fatti, prosegue la nota, sarà estesa a tutti i medici, abbassando le retribuzioni di chi aveva scelto di lavorare solo nel pubblico. Il cittadino prenderà gli appuntamenti e pagherà gli onorari per la libera professione dei medici pubblici direttamente nelle negli studi e nelle strutture private , senza effettivi controlli e con minor trasparenza per le liste di attesa. I manager nominati dalla politica decidono direttamente i responsabili delle strutture semplici (circa 20.000 cosidetti primarietti), e i circa 10.000 primari nell’ambito di una terna indicata da una Commissione .
Se a questo aggiungiamo la facoltà di poter degradare qualsiasi medico, anche se ha avuto una ottima valutazione – come sancito nel decreto legge 78 sulla manovra economica – siamo alla invasione della politica che sceglie chi deve curare i cittadini in base a criteri di appartenenza e non di professionalità. La possibilità per i medici di continuare a lavorare fino a 70 anni rappresenta una porta chiusa in faccia a migliaia di medici che vedranno la carriera bloccata dagli apicali che hanno interesse a rimanere in servizio, e un pugno allo stomaco ai 12.000 medici precari, che già rischiano di essere dimezzati dalla manovra economica. A questo si aggiunge la beffa dei professori universitari che potranno continuare a lavorare per seguire progetti di ricerca clinica fino ad 80 anni ed oltre".
"Chiediamo pertanto ai deputati - conclude Cozza - di bocciare questa legge a tutela della professionalità dei medici e della salute dei cittadini".
7 giugno 2010
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