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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Nicchi (Sel): “L'universalismo è senza aggettivi”

4 giugno - A Marisa Nicchi, deputata di Sinistra ecologia e libertà e membro della Commissione Affari sociali, le parole del ministro Lorenzin sull’universalità “mitigata” non sono piaciute. "Il diritto alla salute – ci ha detto al termine dell’audizione - è garantito dalla Costituzione a prescindere dalle capacità di spesa dei cittadini. Se si vuole razionalizzare la spesa, fare la lotta agli sprechi, alle corruttele va bene, ma limitare l'universalismo in questi termini è miope perché la filiera del sistema sanitario pubblico con le sue implicazioni economiche è un buon aiuto a tutta l'economia. Dietro c'è un pezzo d'economia importante fatto di ricerca, innovazione, buona occupazioni, eccellenze che può essere volano". Quindi no a limitare l'universalismo cardine del Ssn”.
 
In assenza di risorse che fare? "Si deve lavorare sugli sprechi, se ne parla tanto ma è ora di agire. Non si può più pensare che l'unica idea sulla sanità sono i tagli ai servizi”.
 
“Ragioniamo sull'appropriatezza delle cure, ragioniamo sul governo clinico  e sulle razionalizzazioni. I temi sono complessi – ci ha sottolineato - ma se l'alternativa e' usare l'ascia dei tagli lineari non ci siamo. Noi siamo inoltre contrari alla privatizzazione del sistema”.
 
“Universalità mitigata cosa vuol dire? Compartecipazione?”, si chiede Nicchi, che aggiunge “In un paese in cui a milioni escono dalle cure pubbliche, riaccendere la questione dei ticket è sbagliato. Quelli previsti per il 2014 devono essere cassati ma il ministro ci deve dire come recuperare i 2 miliardi previsti da quei ticket. La compartecipazione sulla specialistica attualmente aiuta il sistema privato perché non è competitivo per il pubblico. Così rischiamo di affossare il sistema pubblico. Noi su questo mettiamo un campanello d'allarme grandissimo. Aspettiamo proposte. Su tutte le proposte faremo una valutazione. Però questo è un punto delicato".
4 giugno 2013
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