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QS Edizioni - mercoledì 15 maggio 2024

D’Ambrosio Lettieri (FI) e Cattaneo (Aut): “Quanto affermato da Pani è di cruciale importanza per la salute pubblica”

6 febbraio - Elena Cattaneo, senatrice iscritta al gruppo delle Autonomie e il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri di Forza Italia, al termine dell’audizione del direttore generale dell’Aifa, Luca Pani, in Commissione Sanità, in quanto relatori dell’indagine conoscitiva sul Caso Stamina hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per dire che “nel corso dell’audizione di Luca Pani sono emersi dati di cruciale importanza”.
Tra questi dati secondo i relatori è fondamentale che si sappia che “Aifa non ha mai dato alcuna autorizzazione al metodo Stamina e che tale procedura - inesistente scientificamente - non si può considerare giuridicamente cura compassionevole”.
 
Nel ribadire che l’intera relazione e le slide proiettate da Pani saranno a breve disponibili sul sito del Senato, a disposizione di tutti, cittadini e operatori dell'informazione, riportano alcuni passaggi del Direttore generale dell’Aifa particolarmente meritevoli di attenzione.

 “Pani ha affermato – spiegano i relatori – di non poter dire se vi è un nesso di causalità tra le morti di alcuni pazienti e le infusioni Stamina. Le morti dimostrano però, in modo eclatante, che i pazienti trattati non erano adeguatamente monitorati, e questo è grave”.
 
Luca Pani, riferiscono ancora Cattaneo e D’Ambrosio Lettieri “pone una domanda provocatoria:  Si può guidare una automobile bendati e senza patente? La risposta è: certo,  ma quali sono le conseguenze? Quali i rischi? Se anche uno solo dei pazienti di Brescia fosse morto a causa del trattamento (questo è materia di indagine giudiziaria) saremmo qui ora a discutere di deroghe [alla normativa esistente]? E soprattutto, abbiamo chiaro chi, nel caso dovrebbe risponderne?  E se succedesse domani per le infusioni ordinate dai Giudice, chi ne risponderà?"
 
Infine i due senatori riportano come Pani abbia sottolineato che "con il cosiddetto metodo reso pubblico non servirebbe neppure un altro Comitato e basterebbe lasciare invece alla comunità scientifica mondiale ovvero alla opinione pubblicai il compito di valutarlo in totale trasparenze ed indipendenza. Il che avverrebbe, probabilmente, in meno di quindici giorni, traduzione compresa".
6 febbraio 2014
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