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QS Edizioni - giovedì 16 maggio 2024

La responsabilità professionale in Europa. Se in Svezia l’assicurazione del medico costa 70 euro l'anno

13 aprile - Solo 70 euro l’anno: è questo il premio che pagano in media i medici svedesi per la propria assicurazione professionale. Gran parte della copertura sta invece nell’assicurazione dei cittadini, pagataa dalle 21 Contee, che corrispondono all’incirca alle nostre Regioni. È quanto ha spiegato Thomas Zilling, vicepresidente dell’European Association of Senior Hospital Physician, intervenendo al Convegno organizzato lo scorso 12 aprile a Modena dall’Ordine dei medici locali e dalla Fnomceo. In Svezia, ha detto ancora Zilling, vengono accolti circa il 39% delle richieste di risarcimento, che ricevono in media 10mila euro. Una percentuale di ricorsi accolti molto alta, rispetto a quanto accade in Italia, probabilmente dovuta ad una maggiore “appropriatezza” nella decisione di intentare una causa.

Profondamente diversa la situazione in Grecia, illustrata da Anastasios Vassiliadis, dell’Associazione Medica Panellenica, dove i medici non hanno nessuna forma di assicurazione da parte del servizio sanitario e nel caso in cui stipulino una costosa polizza privata diventano “bersagli “ degli avvocati, vista l’aggressività di alcuni studi legali. Il risultato è la crescita della medicina difensiva, con il conseguente declino della qualità dell’assistenza pubblica. Un’assistenza pubblica sempre più ridotta anche a causa della crisi economica, che pochi giorni fa ha deciso di licenziare 5mila medici di famiglia.

Situazione critica anche in Romania, come ha testimoniato Gheorghe Borcean, vicepresidente del Colegiul Medicilor din Romania. “La professione medica – ha detto Borcean –  è mal regolata ed è in mano al mercato, che non permette al medico di operare con tranquillità. Inoltre, la politica sanitaria pubblica è fatta senza interloquire con il mondo medico e anche l'Europa si sta inchinando davanti alle ragioni del mercato”.

In Spagna la situazione sembra assai simile a quella Italiana. “Dal 2006 ad oggi – ha spiegato José Ramon Huerta, coordinatore dell’area delle relazioni internazionali del Consejo General de Colegios Oficiales de Medicos – le denunce sono aumentate del 205% e per le specialità più esposte come i chirurghi plastici, i premi assicurativi arrivano anche a 10mila euro l’anno. L’aumento dei processi  ha prodotto un aumento della medicina difensiva, con il risultato di maggior inefficienza e maggiori costi economici”.

Una soluzione è stata trovata invece in Belgio, come ha illustrato alla platea Roland Kerzmann, del Consiglio nazionale de l’Ordre des Médecins de la Belgique. Dopo aver approvato nel 2002 una legge sui diritti dei pazienti, che prevede la creazione di strutture di mediazione negli ospedali, nel 2010 è stato creato un Fondo al quale i pazienti possono inoltrare una richiesta di risarcimento, dovendo però dimostrare la colpa. Il Fondo vale circa 22 milioni di euro l’anno e, nell’ultimo anno, ha liquidato 170 cause con un indennizzo di 130mila euro in media.

Anche in Francia, come ha detto Xavier Deau delegato agli affari europei e internazionali del Conseil national des Ordres des Médecins, sono attive dal 2002 le Commissioni di conciliazione che, nel caso in cui si renda necessario un indennizzo, ricorrono all’Oniam, l’Ufficio nazionale per l’indennizzo degli incidenti medici, finanziato dallo Stato. Inoltre, con la legge finanziaria del 2012, è stato istituito un altro Fondo per la copertura dei liberi professionisti in caso di contenzioso.
 
13 aprile 2014
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