Con la pandemia si registra una contrazione delle nuove diagnosi di celiachia. Nel 2019 erano state oltre 11 mila mentre nel 2020 sono scese a 7.729. Il dato è contenuto nella Relazione al Parlamento 2020 appena pubblicata dal Ministero della Salute.
“Il 2020 – scrive nella prefazione il Ministro della Salute,
Roberto Speranza - è stato un anno particolare dove l’epidemia da COVID-19 ha reso difficile l’accesso alle diagnosi e alle cure ma nonostante questo in Italia sono state eseguite circa 7.729 nuove diagnosi di celiachia”.
“Per garantire la dieta senza glutine anche in piena pandemia – prosegue - , il Ministero ha provveduto a supportare le Regioni nella gestione dei celiaci fuori sede e a confezionare, in collaborazione con il Ministero dell’economia e delle finanze, la bozza della norma che ha come obiettivo l’acquisto dei prodotti senza glutine al di fuori della regione di residenza o del domicilio sanitario del paziente celiaco e la spendibilità del buono in tutti i canali di vendita. Per favorire una corretta alimentazione anche fuori casa, il Ministero della salute ha continuato a impegnare e distribuire i fondi statali per garantire i pasti senza glutine nelle mense e la formazione degli operatori del settore alimentare. Le attività di tutela della salute non si sono mai fermate grazie al costante lavoro di collaborazione tra istituzioni, associazioni e imprese che ogni giorno, e senza sosta, contribuiscono a salvaguardare la salute di tutti noi e questo documento è l’occasione per ringraziare ancora una volta il nostro prezioso Servizio Sanitario Nazionale”.
I numeri
La celiachia è una patologia cronica che colpisce circa l’1% della popolazione e si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti. E’ una condizione permanente in cui il soggetto affetto deve escludere il glutine dalla sua dieta per tutta la vita. Dai dati raccolti e sintetizzati in Tabella 8 risulta che in Italia i celiaci siano 233.147 celiaci , di cui il 34% appartenente alla popolazione maschile (78.248) e il 66% a quella femminile (154.899).
Dai dati raccolti, nel 2020 il SSN ha speso € 209.688.912,20 per l’acquisto dei prodotti senza glutine con un contributo pro-capite medio di circa 1.000 euro. In Italia, il SSN garantisce al celiaco un supporto economico mensile per l’acquisto dei prodotti senza glutine specificamente formulati il cui ammontare cambia a seconda del sesso e dell’età del soggetto.