"Gli organismi sanitari favoriscano in ogni modo le attività motorie e sportive che sono un ottimo strumento per la prevenzione individuale di molte malattie, dai tumori alle patologie cardiache e articolari”, ma “evitando inutili balzelli come l'obbligo di visite a pagamento, esami specialistici o consultazioni di specialisti vari”. Ad affermarlo, intervenendo sulle polemiche riguardo le norme proposte nel Decreto Balduzzi, è la Società italiana di igiene (Siti).
Infatti, sottolinea la Siti, “non ci sono evidenze scientifiche sull'utilità dei certificati di buona salute per le attività sportive non agonistiche e per le attività motorie e ricreative incluse le frequentazioni delle palestre e delle piscine”. Pertanto “l'attività propositiva del ministero della Salute dovrebbe tendere a favorire attività sane come quelle motorie, abolire pratiche inutili e obsolete e semplificare la vita alle persone”.
Secondo la Siti, inoltre, “considerando che la materia è di competenza regionale dopo la riforma costituzionale del 2001, sarebbe opportuno che la Conferenza Stato-Regioni fornisse un chiaro e non equivoco indirizzo riguardo gli obblighi sanitari,inclusa la distinzione oggi inesistente tra attività sportive non agonistiche e attività motorie”.
Sulla materia la Società italiana di igiene ha quindi annunciato che in occasione del 45° Congresso Nazionale della Società, in programma il prossimo 3-6 ottobre a Cagliari, saranno presentati i risultati di un’indagine che ha analizzato la situazione di tutte le Regioni e province autonome dimostrando la presenza di difformità evidenti, con cinque Regioni dove oggi non è richiesto alcun certificato, altre con vuoti legislativi e normativi, altre ancora che richiedono ai cittadini esami strumentali.