Proprio mentre è annunciata per i prossimi giorni la distribuzione, a tutti i membri della Camera dei deputati, del testo della proposta di legge cosiddetta “Martini” sul fine vita a firma dell’onorevole Furio Colombo (Pd) e mentre nei cinema è uscito il film di Marco Bellocchio, la bella addormentata, che trasfigura su pellicola la vicenda del “Caso Englaro”, la Commissione Igiene e Sanità ieri è tornata a interrogarsi sull’opportunità o meno di riprendere l’esame del disegno di legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento che da circa un anno, dopo l’approvazione in seconda lettura da parte della Camera, giace quasi dimenticato al Senato.
 
L’opportunità è evidentemente tutta politica ed è dettata dal fatto che nel frattempo è cambiato l’esecutivo, si regge su una maggioranza del tutto particolare, maggioranza che potrebbe andare in crisi nell’affrontare un tema etico che già in passato ha determinato forti divisioni e polemiche all’interno dei partiti e delle aule parlamentari.  
In più c’è da aggiungere la ripresa dell’esame sulle Dat avverrebbe alla vigilia di una campagna elettorale che già adesso si annuncia come molto dura e che vorrebbe tener fuori temi delicati come il fine vita.
 
Alla luce di queste considerazioni il presidente della Commissione, Antonio Tomassini (Pdl), si è riservato per la prossima settimana di programmare un Ufficio di Presidenza integrato dando così modo a ciascun gruppo parlamentare di effettuare una verifica al proprio interno per capire se ci sono o meno le condizioni per la ripresa dell’esame. 

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