Nel corso della tornata di audizioni presso la XII Commissione Affari Sociali è stato ascoltato anche il Simet (Sindacato Medici del Territorio) che ha valutato negativamente il decreto, in particolar modo su: Cure Primarie, Intramoenia e norme sulla mobilità. Inoltre, l’associazione ha poi presentato, proprio su questi temi, una serie di emendamenti al testo, elaborati e condivisi con la Fassid.
Cure primarie: no a decretazione d’urgenza
Per il Simet “si ritiene non giustificato il ricorso alla decretazione di urgenza, in quanto si tratta in larga misura di un provvedimento di modifica dei principi generali che orientano gli accordi collettivi nazionali e non in grado quindi di produrre alcune effetto immediato considerato altresì che il rinnovo dell’accordo non è previsto nel breve periodo. Inoltre, a nostro parere, l’attuale formulazione contiene disposizioni che vanno a incidere, condizionando scelte e orientamenti, nell’ambito di scelte organizzative di competenza esclusiva delle Regioni. Le cure primarie rappresentano un ambito cruciale del SSN, l’individuazione di un assetto razionale ed efficace costituisce un fattore decisivo per garantire la sostenibilità complessiva del sistema. Questo ambito non può pertanto rimanere un ambito separato del SSN che risponde a logiche e assetti giuridico-normativi non coerenti con le altre componenti. C’è certamente bisogno di una sua profonda revisione, che tuttavia, a nostro avviso non può fare a meno di un percorso di discussione e confronto che in quest’occasione è venuto totalmente a mancare”.
Mobilità: no a modifiche unilaterali
Altro tema che ha suscitato forti perplessità nel Simet riguarda la norma sulla modifica della regolamentazione della mobilità. “Il SSN è stato al centro – si legge nella relazione illustrata ai parlamentari - di numerosi provvedimenti finalizzati al risanamento dei conti pubblici; il blocco del turn over che sta procurando gravissimi vuoti negli organici degli ospedali e delle ASL con rischiose ricadute sulla qualità e sulla sicurezza del sistema, la forzata pausa della contrattazione collettiva e le altre misure di natura economica stanno mettendo duramente alla prova i professionisti del SSN, e fonte di un disagio sempre più profondo, radicato e diffuso tra i colleghi, che si preparano per questo ad avviare a breve iniziative di protesta civile in difesa del Servizio Sanitario Nazionale e, al suo interno, della nostra professione, della sua autonomia e dei suoi legittimi interessi. In tale contesto dobbiamo necessariamente esprimere la nostra contrarietà, a modifiche unilaterali, per via legislativa, di istituti quali la mobilità e la valutazione che devono trovare la loro naturale sede di definizione nella contrattazione collettiva”.
Intramoenia: rischia di diventare impraticabile
Infine, la delusione del Simet è anche sulla Libera Professione Intra Moenia, che “appare gravata di tantissimi fardelli burocratici e penalizzanti oneri economici che a nostro avviso rischiano di renderla di fatto impraticabile, per molti colleghi”.