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QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

Governo e Parlamento

Finanziamento Ssn. M5S: “A Schillaci serve una calcolatrice, al Paese più serietà”

immagine 1 marzo - "Il governo ha disposto un apparente aumento di 2 miliardi per il finanziamento della spesa sanitaria, che però è perlopiù destinato a compensare il caro energia. La Corte dei Conti ha rilevato che la previsione di spesa è poco al di sotto di quella prevista per il 2022 e che il rapporto fra spesa sanitaria e Pil scenderà a livelli inferiori rispetto a quelli precedenti alla crisi sanitaria. Nei fatti un taglio a tutti gli effetti", spiegano Senatori e Deputati pentastellati.
“Il ministro Schillaci ha sostenuto ieri che l’attuale governo è quello che ha investito di più in sanità negli ultimi anni. Una dichiarazione fuori dalla realtà, tipica di chi è caduto nella trama della demagogia. Consigliamo al ministro di comprarsi una calcolatrice e al governo di agire con serietà in un settore cruciale per la vita dei cittadini”. Lo scrivono in una nota congiunta Senatori e Deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali.

“In Legge di bilancio – proseguono i Parlamentari – non è stato messo un solo euro in più in sanità, quando secondo l’OCSE il comparto avrebbe bisogno di 25 miliardi. Il governo ha disposto un apparente aumento di 2 miliardi per il finanziamento della spesa sanitaria, che però è perlopiù destinato a compensare il caro energia. La Corte dei Conti ha rilevato che la previsione di spesa è poco al di sotto di quella prevista per il 2022 e che il rapporto fra spesa sanitaria e Pil scenderà a livelli inferiori rispetto a quelli precedenti alla crisi sanitaria già dal 2024, al 6,3%, per ridursi ancora di un decimo di punto nel 2025. Insomma, nei fatti un taglio a tutti gli effetti, altro che aumento delle risorse".

"Sarebbe un buon punto di partenza adottare la proposta del Movimento 5 Stelle di non scendere al di sotto dell’8% del Pil per la spesa sanitaria, nella consapevolezza che non si tratta soltanto di un costo per le casse dello Stato, ma di un investimento nel futuro del Paese. Un investimento che permetterebbe anche di dare una risposta vera alla carenza di personale sanitario, con l’unica soluzione possibile: le assunzioni. Ma il governo potrebbe anche accogliere la nostra proposta di togliere dalle mani della politica le nomine dei direttori delle Asl. Potrebbe garantire l’unitarietà nell’accesso alle cure, rifiutando le disparità dell’autonomia differenziata. Potrebbe disincentivare le convenzioni e le esternalizzazioni come dice di voler fare. Queste sarebbero misure davvero utili al Paese, molto più serie degli strampalati conti del ministro”, concludono i Parlamentari.
1 marzo 2023
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