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QS Edizioni - sabato 4 maggio 2024

Governo e Parlamento

Biotestamento. Marino (Pd): “Diremo no a legge della destra che è contro la libertà" 

immagine 3 ottobre - Il Pd farà fronte compatto per impedire che la legge sul testamento biologico venga approvata. La senatrice radicale, Poretti, accusa: “Una legge che cancella i principi della Costituzione sul diritto alla salute e alla libertà terapeutica, per imporre una tortura di Stato permanente”.
I senatori del Pdl, secondo quanto riferisce Donatella Poretti, senatrice radicale eletta nelle liste del Pd, stanno raccogliendo le firme per portare rapidamente in Aula il disegno di legge sul testamento biologico. È ormai palese quindi il tentativo del Pdl di portare a casa il biotestamento prima della conclusione della legislatura.
 
Volontà testimoniata dalla ripresa in commissione Igiene e sanità della discussione anche grazie alla ritrovata alleanza Pdl e Lega. “E così – aggiunge la Poretti – mentre la commissione ha ripreso la discussione nel merito delle modifiche apportate al testo dalla Camera, la forzatura minacciata di non entrare nel merito ma di votare in fretta per obbedire alle richieste vaticane diventa realtà. Questa è la peggiore risposta che una classe politica in crisi di identità e credibilità potesse dare. Fare una legge che cancella i principi della Costituzione sul diritto alla salute e alla libertà terapeutica, per imporre una tortura di Stato permanente”.
 
A queste parole fa eco Ignazio Marino, senatore del partito democratico. “È evidente – ha riferito Marino – che l'interesse della destra è soltanto strumentale: dopo aver perso ogni credibilità dal punto di vista etico addirittura adesso vuole annullare per legge il diritto di scelta delle persone. Sottrarre ad ogni italiano la libertà di decidere se vuole o non vuole la nutrizione artificiale”.
 
Tra le cose più gravi, è l’accusa di Marino: “Si è arrivati addirittura ad inserire un articolo che prevede l'assenza di attività cerebrali per applicare il testamento biologico: in altre parole, questa legge dice ai medici che possono sospendere le cure solo quando una persona è morta. I medici non hanno bisogno di queste indicazioni tecniche da chi siede in Parlamento”.
 
Dunque, per Marino, la politica non deve “né scegliere, né interrompere le terapie, ma solo permettere a ognuno di noi di decidere con i propri affetti, nell'ambito del rapporto tra medico e paziente, quali cure siano appropriate e quali no. Il Partito Democratico in Senato à in ogni modo e con ferma determinazione il percorso di una legge che umilia gli italiani”.
3 ottobre 2012
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