Al sì ottenuto oggi alla Camera dal decreto Balduzzi lo Snami opporrà un no fermo che coinvolgerà anche i pazienti che ogni giorno affollano le sale d’attesa a cui saranno spiegati i termini della riforma e gli inevitabili effetti negativi. Lo ha affermato Angelo Testa, presidente nazionale del sindacato, durante il suo discorso al Congresso Snami in corso a Tivoli fino al 21 ottobre.

“Noi, con i cittadini che vorranno sostenere il nostro punto di vista, useremo i nostri studi, piazze virtuali in cui passano dieci milioni di cittadini, per informarli di quello che sta succedendo – ha annunciato Testa - e per, eventualmente, lanciare una raccolta firme per indire un referendum abrogativo della Legge”. Il punto centrale che vede in disaccordo lo Snami, ha precisato il presidente, è proprio l’aggregazione forzata dei medici, in teoria per offrire il servizio per 24 ore al giorno, che oltretutto dovrebbe essere fatta senza l’impiego di risorse aggiuntive: “Un esempio di come reperire risorse per il Servizio Sanitario – ha sottolineato maliziosamente Testa – è l’ambulatorio del Senato, che ha un medico e tre infermieri ed è effettivamente aperto h24, costa ben 700mila euro l’anno”.
La protesta contro un decreto che secondo lo Snami mette a rischio l’assistenza territoriale per tutti che fin qui è stata il fiore all’occhiello del Servizio Sanitario Nazionale, prenderà il via il 27 ottobre, data in cui anche le altre sigle sindacali manifesteranno: “Condividiamo i motivi della protesta – ha spiegato Testa - ma andare a manifestare per difendere il SSN al fianco di chi difende questa "pseudo riforma" distruttrice sarebbe per lo SNAMI una evidente contraddizione”.

 

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