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QS Edizioni - mercoledì 1 maggio 2024

Governo e Parlamento

Decreto Balduzzi. Calabrò (Pdl): "Ecco perché ho votato no"

immagine 1 novembre - Un voto di protesta contro una politica di tagli alla sanità che negli ultimi tre anni ha portato a un depauperamento del Fondo Sanitario pari a 21 miliardi e che sta mettendo in ginocchio l’intero sistema. "Abbiamo mandato un segnale al Governo", dice il capogruppo Pdl in Commissione Sanità del Senato.
"Ieri qualcosa in Senato è cambiato e speriamo che cambi anche l'atteggiamento del Governo nei confronti della sanità. Il decreto legge Balduzzi è passato con appena 181 voti a favore, 43 contrari e 23 astenuti, senza contare che ben 67 senatori hanno preferito assentarsi per evitare il peggio". Ad affermarlo è il senatore del Pdl Raffaele Calabrò che ha votato no in dissenso dal gruppo.
 
"Un voto di protesta contro una politica di tagli alla sanità che negli ultimi tre anni ha portato a un depauperamento del Fondo Sanitario pari a 21 miliardi - chiosa il capogruppo Pdl in Commissione Sanità - e che sta mettendo in ginocchio l’intero sistema, già sofferente per il blocco del turn over e la carenza di personale". "Ieri - prosegue Calabrò - insieme con alcuni colleghi del Pdl della XII Commissione abbiamo chiaramente mandato un messaggio al Governo, in particolare al Ministero dell'Economia, sentendo il dovere morale di difendere la sanità meridionale, accusata di non essere più in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza. Qualcuno ci spieghi come possiamo più garantirli senza personale sanitario, se i nostri medici sono stremati da turni massacranti? Come possiamo più assicurare il diritto alla salute dei cittadini, se non abbiamo i fondi per riorganizzare l'assistenza territoriale?"
 
"Ma - conclude Calabrò - sono fiducioso che da oggi, già durante l'iter del ddl omnibus 'Fazio', la Commissione potrà contare sulla disponibilità del Ministro Balduzzi, per completare un decreto sulla sanità che evidentemente contiene falle colmabili soltanto impiegando risorse".    
1 novembre 2012
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