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QS Edizioni - giovedì 9 maggio 2024

Governo e Parlamento

Meloni-Schlein: nuovo duello sulla sanità. La premier: “Siamo quelli che hanno messo più risorse”. La Dem: “Tagliati 1,2 miliardi”

immagine 20 aprile - La premier, dal palco del comizio per la chiusura della campagna elettorale in Basilicata: “Non mi vengano a fare la morale sui soldi alla sanità”. La replica della segretaria del Pd: “I dati sono sotto gli occhi di tutti e il decreto Pnrr certifica un ulteriore taglio di 1,2 miliardi di euro alla sanità che tocca anche la messa in sicurezza degli ospedali”.

Nuovo botta e risposta a distanza fra Giorgia Meloni e Elly Schlein sulla sanità. La premier, dal palco del comizio per la chiusura della campagna elettorale in Basilicata, ha affermato: “Non mi vengano a fare la morale sui soldi alla sanità. La segretaria Pd Schlein ha detto che le tasse sono belle perché ci si paga la sanità. Noi siamo il governo che ha messo più soldi nella storia d'Italia sulla sanità: 134 miliardi di euro nel 2024. In rapporto al Pil la più alta percentuale di sempre 6,88%. Non credete alle fake news”.

La risposta della leader del Pd arriva poco dopo con una nota: “Meloni sui fondi alla sanità viene smentita dal suo stesso governo: nella legge di bilancio emerge chiaramente che la spesa sanitaria sul Pil sta scendendo fino a livelli precedenti alla pandemia. I dati sono sotto gli occhi di tutti e il decreto Pnrr certifica un ulteriore taglio di 1,2 miliardi di euro alla sanità che tocca anche la messa in sicurezza degli ospedali. E non è solo il partito democratico a denunciarlo ma le regioni stesse, anche quelle amministrate dalla destra: invece di cercare di nascondere evocando improbabili fake news, la presidente del Consiglio si faccia spiegare gli effetti delle sue disastrose riforme dai governatori del centro destra che, per voce di Fedriga, parlano apertamente di smantellamento del sistema sanitario nazionale”.

“Invece che fare propaganda - continua Schlein - Meloni metta più risorse e sblocchi il tetto alle assunzioni per evitare che i reparti si svuotino e le liste d'attesa continuino ad allungarsi. Meloni come suo solito butta la palla in tribuna e non è un caso che lo faccia a pochi giorni dalle elezioni e alla vigilia di una settimana parlamentare in cui l'autoproclamata patriota dovrà esaudire in silenzio i desideri secessionisti di Salvini e Calderoli”.

20 aprile 2024
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