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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Governo e Parlamento

Remunerazione farmacie. Balduzzi: “Niente decreto se non c'è accordo con la filiera”

immagine 6 febbraio - Il ministro della Salute lo ha detto oggi alla convention di Federfarma. Tuttavia il decreto è già all'attenzione della Stato Regioni. Balduzzi: “Giuridicamente potremmo andare avanti, ma su un provvedimento così importante non si può procedere per decreto, deve essere condiviso”.
C’è ancora disaccordo tra il ministero della Salute e dell’Economia e la filiera distributiva del farmaco rappresentanta da farmacisti e grossisti per quanto riguarda il nuovo sistema di remunerazione. Bocciato l’accordo dello scorso ottobre, il ministero della Salute ha infatti presentato una nuova proposta che però alla filiera non piace affatto. Tuttavia, i farmacisti possono tirare un sospiro di sollievo. Lo spazio per il confronto, infatti, è ancora ampio. E l'accordo sarà approvato solo se condiviso. Lo ha assicurato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, parlando davanti a oltre mille titolari di farmacia riuniti oggi a Roma per un faccia a faccia con i politici promosso da Federfarma in vista delle elezioni.

In particolare, sollecitato dalla presidente di Federfarma Annarosa Racca sul destino della proposta che il ministero ha già inviato alla Regioni, Balduzzi ha assicurato che l’invio è legato a tempi tecnici ma che la discussione è ancora aperta e l’intenzione è quella di trovare una soluzione condivisa con la filiera. “Giuridicamente potremmo andare avanti, ma politicamente sarebbe inaccettabile. Su un provvedimento così importante non si può procedere per decreto. Deve essere condiviso”.

Il ministro ha comunque difeso la sua proposta, definendola “di equilibrio”, al contrario dell'accordo raggiunto con l'Aifa lo scorso ottobre e difeso dai farmacisti che però, ha spiegato Balduzzi, “non era praticabile dal punto di vista giuridico né da quello economico perché non assicurava l'invarianza dei saldi”.

Ma Balduzzi ha ribadito di essere alla ricerca di una soluzione condivisa. “Non vogliamo rinviare l’accordo alla  nuova Legislatura e al nuovo Governo. Abbiamo ancora 40 giorni utili e credo che sia responsabile lavorare insieme fino all'ultimo giorno”.
 
6 febbraio 2013
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