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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Governo e Parlamento

Saccomanni: “Il Def sarà rivisto alla luce del nuovo quadro politico ed economico”

immagine 7 maggio - Lo ha detto oggi al Senato il ministro dell’Economia durante il dibattito sul Def 2013 del Governo Monti. Il Senato ha dato il via libera alla risoluzione della maggioranza che impegna il Governo a favorire una positiva conclusione della procedura di disavanzo in eccesso.
Il Senato ha accolto la risoluzione di maggioranza, firmata dai Capigruppo Zanda (PD), Schifani (PdL), Susta (SCpI) e Ferrara (GAL), che approva a saldi invariati il Documento di economia e finanza 2013 presentato dal precedente Esecutivo, e impegna il nuovo Governo a favorire una positiva conclusione della procedura di disavanzo eccessivo, a individuare gli interventi per attuare il programma enunciato dal Presidente del Consiglio e ad aggiornare il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma, proseguendo gli interventi per il rilancio della competitività e della produttività.

Il Governo si è dichiarato inoltre favorevole a una proposta del senatore Calderoli (LN-Aut) che impegna a prevedere, nella Nota di aggiornamento, la sospensione del pagamento della prima rata dell'IMU per le abitazioni principali, la rimodulazione entro l'anno della tassazione sugli immobili, la compensazione dei Comuni per il mancato introito di risorse, e a reperire le coperture necessarie anche per rimborsare quanto pagato nel 2012.

Per il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni il Def attuale “è un documento che va certamente aggiornato per tenere conto delle esigenze che sono maturate nel Paese in relazione alla congiuntura, che continua ad essere negativa, e che potrà essere aggiornato in meglio, nel senso che già ipotizza un onere per il servizio del debito pubblico probabilmente superiore a quello che si è già realizzato con la riduzione dei tassi d'interesse sui mercati finanziari nelle ultime settimane, malgrado le incertezze politiche”.

“La prima fase fondamentale che ci troviamo quindi a dover affrontare - ha detto il ministro - è quella della chiusura della procedura di deficit eccessivo. Ci sono tutte le premesse, come sono state indicate anche con le proiezioni di finanza pubblica recentemente approvate dalla Commissione europea, ma c'è grande attenzione da parte della stessa Commissione anche sul dibattito attualmente in corso in Parlamento in seguito alle linee programmatiche annunciate dal Presidente del Consiglio”.

“La seconda fase di questa procedura - ha proseguito - è la revisione del Documento di economia e finanza, in particolare per quanto riguarda il programma nazionale di riforma che certamente dovrà tenere conto delle linee programmatiche espresse dal Presidente del Consiglio nel discorso con cui ha ottenuto la fiducia e che - lo ricordo - prevede anche lì misure di carattere immediato ma anche di più lungo periodo che potranno essere prese nel contesto delle riforme strutturali in programma”.
7 maggio 2013
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