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QS Edizioni - sabato 4 maggio 2024

Governo e Parlamento

Ddl stabilità. Tremonti: "Un miliardo per l'Università"

immagine 5 novembre - Nel corso della consueta conferenza stampa, alla fine del Consiglio dei ministri, il responsabile del Tesoro ha ribadito che nell’emendamento al Ddl stabilità ci sarà un miliardo per l’Università. Confermata inoltre l’intenzione del Governo di porre il voto di fiducia sulla legge di stabilità (ex legge Finanziaria).
Nell’emendamento al Ddl stabilità “ci sarà un miliardo per l’Università”, lo ha detto Tremonti questa mattina nel corso di una conferenza stampa che ha fatto seguito al Consiglio dei ministri.
Ieri la maggioranza era stata battuta con due emendamenti identici, il primo dell’Mpa e il secondo a firma Udc, votato anche dai finiani e dalle opposizioni, che cancella la possibilità per le Regioni di utilizzare i fondi Fas a compensazione dei tagli ai trasferimenti. 
E' probabile che la decisione di inserire il miliardo per l'Università sia stata presa dal Governo dopo la sconfitta di ieri in Commissione.
"Si chiedono 270 milioni per l’Università – ha ribadito Tremonti –. Noi pensiamo di avere risorse, o comunque il fabbisogno è di un miliardo, quindi perché farne a meno: penso che nell’emendamento ci sarà un miliardo per l’Università”.
 
Alle domande dei giornalisti che gli chiedevano sulla possibilità del voto di fiducia il ministro ha risposto: “Penso di si. La fiducia si pone sempre sul testo della commissione”.
Ma  quale sarà il testo su cui verrà posta la fiducia? Quello approvato ieri e su cui il Governo è andato sotto? “Questo dipenderà dalla scelta del Parlamento” è stata la risposta di Tremonti.
 
Il Ddl stabilità arriverà in Aula per il voto il 16 novembre. Anche questo ha detto Tremonti. Tra le misure che troveranno posto nel documento, oltre alle risorse per l’Università, ci sarà spazio anche per il 5 per mille e per il rifinanziamento per il prossimo anno per la cassa integrazione in deroga.
 
Le modifiche non devono far pensare ad un assalto alla diligenza. “Tutt’altro”, ha detto il Ministro “la legge di stabilità resta nel suo concetto di stabilità: tutte queste nuove voci saranno coperte. Stiamo lavorando ma non possiamo deviare dalla legge del rigore”.
Spazio infine per il consueto decreto milleproroghe che “ci sarà ma sarà molto specifico”.
 
5 novembre 2010
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