“Tutelare la salute dei cittadini, in particolare di quelli più vulnerabili sia come età che come condizioni psicofisiche, contro il tabagismo e le sigarette elettroniche che contengono nicotina uniformando i limiti per l’utilizzo di quest’ultime a quelli previsti per il fumo da tabacco”. Lo ha detto
Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali che ha presentato una interrogazione al ministro Lorenzin insieme ad altri colleghi.
“Con il decreto istruzione - prosegue Lenzi - è stato cancellato, di fatto, il divieto di utilizzo della sigaretta elettronica nei luoghi pubblici, introdotto a giugno. Infatti in virtù dell’approvazione dell'emendamento presentato dal presidente della commissione Cultura della Camera,
Giancarlo Galan, è stata tolta l’estensione alle sigarette elettroniche dei divieti previsti per quelle tradizionali. È così possibile ‘svaporare’ le sigarette elettroniche là dove invece permane il divieto per le sigarette tradizionali: uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici e bar”.
“Sempre in virtù del decreto legge istruzione – aggiunge la deputata del PD – la sigaretta elettronica rimane invece vietata nei locali chiusi e nelle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni del sistema educativo di istruzione e di formazione, comprese le sezioni di scuole operanti presso le comunità di recupero e gli istituti penali per i minorenni, nonché presso i centri per l’impiego e i centri di formazione. L’effetto delle sigarette elettroniche ancora non è conosciuto nel dettaglio e non ci sono ad oggi studi scientifici che provino che le sigarette elettroniche aiutino effettivamente a smettere di fumare o evidenziano gli effetti della ‘svaporata’ per chi inala e per chi la subisce”.