Ammontano in totale a 104.511.359.720 le risorse del Fsn 2013 ripartite tra le Regioni per far funzionare il servizio sanitario.
Alla Lombardia andranno 17,049 miliardi di euro, al Lazio 9,733. Alla Liguria 2,891. Alla Campania 9,741 miliardi di euro, solo per citare alcune cifre.
Un riparto frutto di un
accordo politico raggiunto dalle Regioni il 19 dicembre scorso, dopo che, alle risorse messe a disposizione dal Governo (104,082 miliardi per il finanziamento indistinto), si è aggiunto un fondino di 429 milioni delle quote premiali per gli anni 2012 e 2013. E le cifre da ripartire tra le Regioni sono state riviste alla luce del contributo di solidarietà alla regione Abruzzo.
Soldi che sono serviti soprattutto a riequilibrare le perdite più consistenti di alcune Regioni che a seguito della proposta di riparto formulata dal Ministero (con il costo medio pro-capite delle tre regioni benchmark, Umbria, Emilia Romagna e Veneto, rapportato alla popolazione pesata al 1 gennaio 2012), subivano tagli più o meno consistenti in realzione proprio ai dati della popolazione. E anche accontentato Regioni che contavamo su “premi” aggiuntivi conquistati in base agli alti standard raggiunti.
E così nel dare via libera all’
Intesa sulla proposta di riparto di deliberazione Cipe del ministero della Salute, le Regioni hanno evidenziato la necessità di rivedere e riqualificare i criteri di cui all’articolo 27 del d.lgs 68/2011 sulla “determinazione dei costi e dei fabbisogni standard regionali”, tenendo conto del trend di miglioramento per il raggiungimento degli standard di qualità e attraverso nuove modalità di pesature, da definire entro il I° trimestre del 2014, secondo i criteri già indicati dall’art.1 comma 34, della Legge 662/96.