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QS Edizioni - giovedì 16 maggio 2024

Governo e Parlamento

Governo. Letta si è dimesso. Già oggi le prime consultazioni al Quirinale

immagine 14 febbraio - Poco prima delle 14 Enrico Letta si è ufficialmente dimesso. L’ex premier era giunto in anticipo rispetto a quanto previsto al Colle per rassegnare le proprie dimissioni nelle mani del capo dello Stato. “Grazie a quelli che mi hanno aiutato” il suo tweet di saluto. Già da oggi le prime consultazioni a cui non parteciperà M5S. 
Alle 13, quindi in anticipo rispetto all’agenda politica che prevedeva l’incontro con il Capo dello Stato fissato per le 16, Enrico Letta si è recato al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Il colloquio con Giorgio Napolitano è durato poco meno di un’ora. Infatti, intorno alle 14 l’annuncio ufficiale del Quirinale delle dimissioni.
 
Nel corso dell’incontro con Napolitano, Letta ha spiegato che essendo venuto meno il sostegno del Pd non si è detto disponibile né a presiedere governi sostenuti da maggioranze diverse, né a ulteriori passaggi parlamentari.
A questo punto il Capo dello Stato ha fatto sapere che svolgerà nel più breve tempo possibile le consultazioni che inizieranno oggi pomeriggio alle ore 17.00 con il Presidente del Senato, Pietro Grasso e alle 17.45 con la Presidente della Camera, Laura Boldrini, e si concluderanno nella giornata di domani. Da quanto si apprende il M5S avrebbe espresso l’intenzione di non partecipare.
 
L’ultima giornata di Letta come presidente del Consiglio è cominciata a Palazzo Chigi. Dove al termine del Consiglio dei Ministri ha salutato con un brindisi i colleghi di governo. Poi come detto al Colle per le dimissioni.
 
“Vado a dimettermi, grazie a quelli che mi hanno aiutato”. E ancora “Ogni giorno come se fosse l’ultimo”. Questo il laconico tweet con cui Letta dava notizia della sua salita al Colle. Decisione inevitabile dopo quanto stabilito ieri dalla Direzione del Pd che di fatto ha accelerato i tempi della crisi. San Valentino amaro dunque per Letta al punto che avrebbe definito “Farisei” sia Matteo Renzi che, chi ieri, nel suo partito, l’ha tradito.
 
Intanto in queste ore anche la Camera, dove è in discussione il Milleproroghe, ha deciso di sospendere i lavori in attesa di capire l’evolversi della situazione.
14 febbraio 2014
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