Semaforo verde dal Governo all'uso della cannabis a scopo terapeutico. Il Consiglio dei Ministri ha deciso di non impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale la
legge regionale abruzzese n. 4 del 4 gennaio 2014, che disciplina le "Modalita' di erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche". Secondo tale norma i "medicinali cannabinoidi possono essere prescritti, con oneri a carico del sistema sanitario regionale, da medici specialisti del Ssr e da medici di medicina generale del Ssr, sulla base di un piano terapeutico redatto dal medico specialista".
La cura potrà avvenire sia "in ambito ospedaliero o in strutture ad esso assimilabile" che "in ambito domiciliare". In entrambi i casi è prevista l'erogazione gratuita. I medicinali cannabinoidi "sono acquistati dalla farmacia ospedaliera o dell'Azienda sanitaria di appartenenza dell'assistito e posti a carico del Ssr qualora l'inizio del trattamento avvenga nelle strutture ospedaliere o in quelle alle stesse assimilabili, anche nel caso del prolungamento della cura dopo la dimissione".
Il paziente potrà proseguire il trattamento in ambito domiciliare, su prescrizione del medico di medicina generale, con oneri a carico del Ssr, sulla base del piano terapeutico redatto dal medico specialista che ha in cura il paziente. Il rinnovo della prescrizione è in ogni caso subordinato ad una valutazione positiva di efficacia e sicurezza da parte del medico prescrittore, valutata la variabilità individuale della risposta al trattamento".
Da sottolineare, infine, come, nella norma regionale abruzzese, vengano autorizzate "azioni sperimentali o specifici progetti pilota con lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze o con altri soggetti autorizzati, secondo la normativa vigente, a produrre medicinali cannabinoidi", il tutto per ridurre il costo dei medicinali cannabinoidi importati dall'estero.