Il disegno di legge Delrio recante
"Disposizioni sulle città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni" è legge. L'aula della Camera, con 260 sì, 158 no e 7 astenuti, ha approvato in via definitiva il testo uscito dal Senato, sul quale il Governo aveva posto la fiducia. A favore del ddl Delrio hanno votato PD, NCD, Scelta Civica e Popolari per l'italia. Contro hanno votato FI, M5S, Lega Nord, SEL e Fratelli d'Italia. A questo punto l'ultimo passo prima dell'abolizione definitiva delle Province - che al momento diventano enti territoriali di area vasta, di secondo grado - sarà l'approvazione della riforma del Titolo V della Costituzione già approvata dal Governo nell'ultimo Consiglio dei Ministri.
Con il Ddl Delrio nascono le città metropolitane e le aree vaste (fusioni di Comuni), a loro spetteranno i compiti oggi ricoperti dalle Province.
Dal 2015 le città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Roma Capitale, Napoli e Reggio Calabria (qui prenderà il via dal 2016), subentreranno alle Province omonime.
Bagarre in Aula durante la votazione, quando il capogruppo di FI,
Renato Brunetta, ha urlato più volte: "Golpe! Questo è un golpe! Votiamo compatti no". Dopo il voto, dai banchi del PD, si è levato un lungo applauso.
Giovanni Rodriquez