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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Governo e Parlamento

Riforma PA. Via libera da Commissione questioni regionali ma con osservazioni: “No a pensionamento obbligato per i dirigenti medici”

immagine 17 luglio - Per il presidente della commissione, Renato Balduzzi (Sc), si rischia cdi produrre "forti criticità per la fuoriuscita dall’organico delle aziende sanitarie di un numero significativo di dirigenti medici e sanitari". La richiesta è quella di includere nella clausola di salvaguardia prevista dal provvedimento, i dirigenti medici e sanitari dipendenti dal Ssn.
Concluso l’esame del disegno di legge in materia di semplificazione, trasparenza amministrativa ed efficienza degli uffici giudiziari, la Commissione parlamentare per le questioni regionali, presieduta da Renato Balduzzi (Sc), ha dato oggi parere favorevole al provvedimento con alcune condizioni e osservazioni.

“Sebbene la materia sia riconducibile prevalentemente alla legislazione esclusiva dello Stato – ha sottolineato il presidente e relatore Balduzzi – alcune disposizioni intervengono sulle materie ‘tutela della salute’ e ‘professioni’ attribuite dall’art. 117 della Costituzione alla competenza legislativa concorrente di Stato e regioni”. In particolare tali disposizioni, nel consentire il trattenimento in servizio oltre l’età pensionabile unicamente per avvocati e dirigenti dello Stato, rischiano di produrre “forti criticità per la fuoriuscita dall’organico delle aziende sanitarie di un numero significativo di dirigenti medici e sanitari la quale sarebbe negativa, oltre che per i profili di stretta organizzazione, soprattutto per la possibile sottrazione in tempi molto compressi al Servizio sanitario nazionale di professionalità che hanno raggiunto uno stadio avanzato di competenza e specializzazione”. Al fine di salvaguardare la funzionalità delle strutture sanitarie, la Commissione ha chiesto pertanto che siano inclusi nella clausola di salvaguardia prevista dal provvedimento sulla semplificazione (art.1 comma 3) , i dirigenti medici e sanitari dipendenti dal Servizio sanitario nazionale ed esclusi dall’ambito soggettivo di applicazione del comma 5 i dirigenti medici responsabili di struttura complessa.
 
“I motivi di equità che sono alla base del ricambio generazionale in ogni comparto della Pubblica amministrazione – ha aggiunto Balduzzi – potrebbero in questo caso venire in contrasto con i problemi creati dalla coincidenza temporale e senza gradualità del venir meno per il Servizio sanitario nazionale di numerose competenze dirigenziali di alto livello”.
 
La Commissione per le questioni regionali ha altresì raccomandato con forza di conservare la verifica di compatibilità da parte della regione sui progetti di realizzazione di nuove strutture sanitarie e sociosanitarie.
“E’ importante – ha sottolineato il presidente Balduzzi – che le regioni mantengano integra la capacità di programmare la rete delle strutture sanitarie e sociosanitarie, premessa per una compiuta tutela della salute”.
17 luglio 2014
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